Cuba con un bambino, perché ho detto sì
Ho detto sì, ancora (del resto come potevo dire di no a Cuba?). Era una vita che volevo visitare Cuba e finalmente a pochissimi giorni dalla partenza, diciamo due, è arrivata la conferma che aspettavamo e noi iniziamo a preparare la valigia. Si va al caldo, si va ai Caraibi, per la seconda volta nella mia vita dopo quel lontano 2011.
Era fine ottobre 2011 se non ricordo male, ero a casa con un’amica che era venuta da Bologna per passare qualche giorno con me e arrivò quella telefonata. Io nemmeno volevo rispondere, numero da Milano, e cosa vogliono da Milano pensavo? Lei mi disse, sì sì rispondi, a una telefonata da Milano non si dice mai di no, continuò. Io risposi e dall’altra parte mi proponevano di partecipare al primo press trip della mia vita, di blogtour ne avevo già fatti parecchi, ma press trip era il primo.
La notizia vera e propria però era un’altra, mi proponevano un press trip alle Isole Vergini Britanniche, parliamo di Caraibi ragazzi, non so se mi spiego. Sono stata tentata di mandare a quel paese la persona al telefono, non capivo se mi stavano prendendo in giro o cosa, probabilmente o cosa perché nel giro di due settimane ero in partenza da Milano per Parigi e da lì per le BVI. Un viaggio che mi cambiò la vita, che la cambiò dal punto di vista professionale e sicuramente anche umano, un viaggio che mi aprì la mente e che ricordo oggi con grande affetto.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata e io non smetto di viaggiare, di sognare con la fantasia, di fare programmi, disfarli, prenotare aerei anche adesso che ho un bambino, soprattutto adesso che ho un bambino. Sì, perché viaggiare è ancora possibile e doveroso, aggiungo io. Così a Cuba ho detto sì, e ho detto sì per una serie di motivazioni.
Innanzitutto Cuba la devo vedere prima che sia troppo tardi
Alcuni dicono che sia già troppo tardi per vedere Cuba, io dico pazienza, la visiterò nel mezzo del suo cambiamento, è un evento anche questo del resto. Ho sempre visto Cuba come una destinazione da sogno e non solo per le sue meravigliose spiagge da copertina, ma per la sua storia, la sua Rivoluzione Cubana e tutto quello che in quell’isola è successo nel corso degli anni. Visitare Cuba è visitare un pezzo della storia del mondo che ancora oggi fa parlare, sognare, credere e infervorare. Cuba me la immagino colorata, incredibilmente appassionata e quanto mai viva.
Devo tornare ai Caraibi perché io quell’acqua non l’ho più dimenticata
Il mare dei Caraibi io me lo sono sognato spesso in questi anni. Ricordo benissimo il mio ultimo giorno, ricordo i delfini in lontananza mentre facevo il bagno, le onde altissime, il sole, la vita che mi sorrideva e io che pensavo che quel momento non me lo sarei mai più dimenticato e più o meno è andata così. Io quel momento non me lo sono dimenticata e voglio assolutamente riviverlo, voglio ritrovare quell’energia, quella forza e quella determinazione che nel 2011 mi spinse a fare tante cose, a prendere delle decisioni di cui mai mi sono pentita. Da Cuba mi aspetto anche questo, oltre a dei bagni fotonici!
Voglio fare un viaggio lungo con Giulio
Fino a questo momento ho fatto viaggi con Giulio di appena 3 ore, ma non superiori. Ho volato in Europa, al nord, nelle isole delle Azzorre e in Francia, ma non sono mai uscita dall’Europa con lui. Non vedo l’ora di vedere se nutre la mia stessa passione per i viaggi, per gli aerei, per il cibo dell’aereo (eh sì, mi piace anche quello!), per le poltrone comode e per il personale di bordo. Sono curiosa di vederlo durante il suo primo vero jet lag, la sua estate in inverno, voglio vederlo fare un bagno nel mare dei Caraibi e fotografare la sua risata piena di gioia.
Voglio continuare a sognare e quando sono su un aereo, so farlo meglio
Non è la pima volta che scrivo di quanto io ami volare. Ricordo dei viaggi in cui una delle parti più belle era senza alcun dubbio prendere l’aereo. Io amo follemente volare, inizio a chiedermi come mai non abbia mai pensato a diventare hostess. In aereo ho del tempo per me, guardo un film, dormo, mangio qualcosa, guardo le nuvole e non so come mai, mi sembra sempre sia tutto possibile. Mi lascio trasportare, il giorno e la notte si susseguono velocemente e io penso, immagino, sogno.
So che con un figlio non sarà esattamente la stessa cosa e che forse sarà stancante stare tante ore in aereo con lui, ma voglio provare comunque, sono certa che un volo così lungo ci insegnerà qualcosa, sono certa che quelle nuvole incanteranno anche lui e non vedo l’ora di vederlo sognare guardando il cielo dal finestrino mentre lo stringo forte in braccio.