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Olanda in bici

Due settimane e tantissimi km, scusate ma non li ho davvero contati. L’Olanda è sempre stata il mio pallino, il mio posto felice e fare due settimane in questo Paese per me è stato quasi un sogno, soprattutto girarmela in uno modo splendido, in bicicletta sì, ma anche in treno. Comunque sia senza automobili. 
L’Olanda l’ho vissuta in due settimane diverse, la prima con Girolibero e la seconda a zonzo tra l’Isola di Texel e L’Aia. Le due settimane in Olanda sono volate, tra km in bicicletta e viaggi in treno. Abbiamo mangiato pochissimo fuori casa perché viaggiando con un bambino abbiamo prediletto la cucina di casa o comunque quella delle strutture in cui stavamo (in barca si mangiava benissimo!).



Il viaggio in Olanda ci ha riservato tantissime scoperte. Abbiamo capito che a Giulio piace da matti andare in bicicletta e anche a noi. Giulio ha provato per la prima volta il carrellino e, anche se all’inizio era un pochino pensieroso, poi non voleva più lasciarlo. Lì poteva dormire, giocare, guardare il panorama, avere più libertà (anche se sempre e comunque legato) rispetto ad un normale seggiolino da bici. Il tour in bicicletta è stato speciale anche grazie agli amici di Girolibero. Un media di 20/25km in bicicletta al giorno con punte di 47km che ci hanno regalato momenti unici non solo di bellezza e di fatica, ma anche di comunità costruita assieme ad altri viaggiatori come noi. Un viaggio quello di Girolibero dedicato proprio alle famiglie che Giulio ha amato molto perché non era l’unico bambino, perché si stava sempre all’aria aperta, perché poteva mangiare nel tavolo dei bimbi con tutti gli aiuti degli altri bimbi più grandi (la più piccola aveva circa 10 anni, il più grande 17).
In bicicletta abbiamo visto le città di Haarlem, Utrecht, Rotterdam, Gouda e Amsterdam. Siamo stati in una fattoria dove Giulio ha potuto dare il biberon di latte alle caprette, abbiamo fatto il bagno nel lago (ok, non io), abbiamo pedalato sotto la pioggia, visto il mare, dormito sempre in una barca, cenato assieme, bevuto molte birre, fatto piccoli Nicola ogni giorno in un luogo diverso.



Una volta giunti ad Amsterdam abbiamo salutato i nostri amici. Alcuni tornavano in Italia, altri seguivano il loro viaggio in altri paesi europei, noi rimanevamo in Olanda, aggiungendo un giorno alla bella Amsterdam (dormendo al Teleport Hotel) e poi partendo l’indomani per Texel, una delle Isole Frisone. Per arrivare a Texel abbiamo impiegato circa 3 ore, 2 di treno, poi un autobus e 20 minuti di nave. Una nave bellissima, nuova, con tanti servizi che sembrava un Ikea e un centro commerciale assieme (peccato il viaggio durasse solo 20 minuti). A Texel abbiamo raggiunto la nostra città e il nostro appartamento a De Koog. Non abbiamo visto il famoso faro rosso di Texel (purtroppo) perché ci siamo messi a esplorare l’isola e a fare tante attività piacevoli per tutta la famiglia. Abbiamo visto Flora, Ecomare, siamo stati in una splendida fattoria a vedere pecore, pony, pulcini e passare una mattinata fantastica.
A Texel mi è sembrato il tempo si fosse fermato. Un’atmosfera davvero diversa, un tempo molto lento, le spiagge lunghe, la sabbia fresca e i tramonti più belli visti in Olanda. Texel è un luogo che consiglio a chi sta pensando ad un viaggio in famiglia in Olanda. Consiglio almeno due notti sull’isola perché una non basta e secondo me anche tre sono state poche. Avrei aggiunto volentieri una quarta notte per godere ancora un po’ di quel mare, quel vento incredibile, le biciclette tutte per noi così come le piste ciclabili e per vedere il faro rosso così desiderato che invece non ho visto.



Due consigli infine su Texel.
Qui quando piove piove e il vento quando è forte è incedibile, non lo batte nessuno. Portatevi quindi il poncho (lasciate a casa gli ombrelli che tanto non servono) e in bicicletta sempre un cambio almeno la maglietta e se avete bambini anche le scarpe di ricambio sempre.
L’alro consiglio è sul mangiare e il bere. A Texel non apre niente prima delle 9 della mattina, niente. Per chi è mattiniero o per chi ha bambini, le 9 di mattina sono un’infinità di tempo. Se alloggiate in un appartamento portatevi almeno la moka, fate acquisti nel supermercato più vicino per la colazione. Per gli hotel non so, spero la colazione si faccia anche prima delle 9. In tutta l’Olanda comunque il pranzo è tranquillamente fatto al sacco. Si va in giro, ci si porta i panini e l’acqua e una volta arrivati in un luogo confortevole, si lascia giù la bicicletta e si pranza. L’Olanda è maestra in questo. Noi non abbiamo mai comprato una bottiglia d’acqua, qui è potabile nel 90% dei posti.
Dopo essere stati per 3 notti a Texel, abbiamo ripreso i nostri zaini (certo, perché siamo andati con gli zaini e non con le valige – e qui vi dico come abbiamo fatto) e siamo partiti alla volta de L’Aia. L’Aia mi ha stupita, direi quasi conquistata. Ha tutto, mare, musei (è qui che si trova La ragazza con l’orecchino di perla che io avevo già visto in una mostra precedente a Bologna), tanti bar e locali per bambini e con ottimo cibo, negozi e un piccolo centro storico delizioso. Da L’Aia siamo partiti anche per visitare Rotterdam e assaggiare gli hamburger del Flower Burger, il mercato della città e le favolose case cubo gialle. Gli ultimi giorni in realtà sono stati molto lenti, senza sveglia, di film la sera sotto le coperte (o cartoni) di luoghi belli in cui fermarsi a mangiare un avocado toast o un gelato con tanta panna.



L’Olanda ci ha stupito enormemente anche questa volta e anche se in tanti la amano e la odiano, per il clima ovviamente, io rimango sempre più convinta che questo sia il mio vero Paese, se non altro quello del cuore.
Viaggio fatto in collaborazione con Girolibero, Ente del turismo Olandese e l’Ente del Turismo di Texel.
La prima foto è di Caterina Romio.

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