Urbino, gli anni universitari e il ritorno
Qualche giorno fa sono tornata a Urbino. Non ci tornavo da anni, l’ultima volta avevo fatto una visita al Palazzo Ducale, era inverno ed ero rimasta solo poche ore. Anche questa volta in realtà sono rimasta solo una mattina, non ci ho nemmeno pranzato perché la mia casa nelle Marche si trova a circa 40 minuti da lì, e così è stato solo un breve ritorno.
In poche ore a Urbino ho potuto comunque rivedere e rivivere qualche anno universitario. Ho visto la mia prima casa, dove sono stata solo qualche mese, era troppo fuori per le mie esigenze. Poi ho parcheggiato vicino a Porta Lavagine e ho visto la mia terza casa, quella dove sono stata meglio, quella dove si trova la mia parte preferita di vita ad Urbino.
In questa casa ho fatto le partite più memorabili a Risiko, ho anche vinto quel giorno in cui ha nevicato così tanto che niente e nessuno è uscito di casa per 2 giorni. Anche i negozi sono rimasti bloccati così come le case. Io e le mie coinquiline ci siamo date al gioco sfrenato a Risiko, ai film e al cibo XD Proprio in questa casa ho fatto le feste più belle, mangiato gli spaghetti con la maionese a mezzanotte, fatto mattina, visto cartoni, avuto un gatto di nome Farina, studiato studiato studiato con una vista sulle colline marchigiane incredibile! E`qui che la prima notte in casa ho appeso la bandiera della Spagna sopra il letto.
Girovagando per Urbino sono arrivata alla Piazza principale, Piazza della Repubblica, dove aspettavo la mia amica Cinzia prima di andare a lezione, sono passata di fianco al cinema, l’unico del centro storico, dove ho visto diversi film, tra i tanti Che ne sarà di noi, di Muccino. Sono passata al Caffè Basili, ho bevuto uno spritz, come ai tempi dell’Università, ho visto l’alimentari dove compravo le birre prima di tornare a casa dopo le 8 ore di lezione, prima di mettermi a cucinare (cose a caso) o di fare 4 chiacchiere con le coinquiline.
Sono passata al Caffè del Corso dove sia io che Cinzia abbiamo fatto il rinfresco per la nostra laurea, lei in una sala e io nell’altra. Sono passata dietro il Palazzo Ducale, mi sono affacciata per vedere il Mercatale dove spesso e volentieri prendevo la corriera per Pesaro e poi il treno per Rimini.
A volte non vedevo l’ora di tornare a casa, a volte non ci volevo tornare, l’ultimo viaggio non me lo ricordo, ma mi ricordo bene com’è stato portare via tutte le cose dalla mia casa universitaria. Sono salita per viale Salvalai, volevo fare il giochetto dell’anfiteatro, quello dove se si sussurra da una parte, dall’altra si sente benissimo la voce dell’altro ma a causa di alcuno lavori in corso non è stato possibile. Mi toccherà ritornare a fine 2014 quando i lavori che stanno restaurando la facciata principale del Palazzo Ducale saranno terminati.
Ho fatto la stessa strada che facevo all’Università, sono passata per lo stretto vicolo Piave e mi sono ritrovata in via Saffi, proprio davanti alla mia Università.
Ho fatto una bella foto davanti, nemmeno alla Laurea ne ho fatta una così bella. Ho fatto un giro dentro, sono andata nel “giardino”, sono entrata in qualche aula e poi sono uscita. Nostalgia è la parola giusta, ma una nostalgia dolce di quelle che sanno che le cose non possono tornare indietro ma sono felici di averle vissute, così senza alcuna banalità eh.
Sono salita poi per via Saffi, ho fatto quella tremenda salita che evitavo sempre quando pioveva o nevicava, quanta gente ho visto scivolare in via Saffi. Sono passata davanti alla sede di Filosofia, dove tutti i lunedì andavo a vedere i film di Hitchcock, sono passata davanti a Economia che ha una biblioteca meravigliosa all’ultimo piano e studiare lì mi dava una gioia immensa. Che vista!
Sono arrivata davanti alla Cattedrale di Urbino, mi sono ricordata quando lì di fianco a Natale facevano la pista di pattinaggio sul ghiaccio, dell’albero di Natale e di come faceva freddo quando a Urbino arrivava l’inverno, delle mie giacche, dei maglioni dai colori vivaci, di quello rosso e di quello rosa che li mettevo perché tenevano davvero tanto caldo. Sono tornata a Porta Lavagine passando per la mensa universitaria, per la mia seconda casa, quella vicino alle suore dove non potevo stare perché ero abusiva.
Ho ripreso la macchina e sono andata ai Giardini della Fortezza, mi dono ricordata di quella volta che ho fatto via Raffaello Sanzio, che ha una pendenza notevole, tutta rotolando… letteralmente. Di quando sono andata a casa della Cinzia in piena notte facendomi mezz’ora di strada a piedi, di quando mi sono fatta tutta la via in salita di notte, di quando ai Giardini della Fortezza ci sono andata quella volta che c’era una festa e mi sono chiesta perché non ci fossi andata più spesso.
Da lassù ho rivisto tutta Urbino dall’alto e ne ho capito ancora una volta la bellezza. Ho capito quanto sono stata fortunata a trascorrere i miei anni lì e come sempre capita, mi sono chiesta perché non mi fossi resa conto subito… di quanto erano importanti quegli anni.