Un racconto di Natale
Amo il Natale, ma soprattutto amo il Natale nelle Marche. Non so se potrei mai sentirmi bene a Natale altrove e ancora non me la sento di mettermi alla prova. Ci sono tanti viaggi da fare, ma a Natale io mi sento bene solo nella mia casa nelle Marche e non vorrei mai cambiare.
Anche quest’anno quindi, fin da quando sono nata, il Natale l’ho passato a casa. Ormai da sempre il menù della vigilia è lo stesso e anche il menù del pranzo di Natale. Differentemente da quanto sento raccontare da amici e conoscenti da noi il Natale si festeggia per 3 giorni di fila. Non c’è scampo. Si inizia il 24 sera e si termina il 26. Non mangiamo mai avanzi, ma ogni pranzo o cena ha un menù preciso. Poi se mai gli avanzi li portiamo a casa.
La vigilia è pesce, questo ormai si sa. Ogni anno si prepara insalata di seppia, cocktail di scampi, crostini al salmone, risotto ai frutti di mare, baccalà al forno, totani al forno e canocchie al forno e scampi alla griglia. Ogni anno siamo sempre gli stessi più o meno, siamo 18 circa tra parenti stretti, mariti e fidanzati vari. Ma…dal prossimo anno saremo uno in più! 😀
Anche quest’anno con i miei cugini abbiamo fatto una bellissima sorpresa (una sorpresa a tutti tranne che a mio zio che non ama l’aereo) ai miei zii e genitori, abbiamo regalato un viaggio a Parigi! 🙂 Un viaggio che consumeranno subito, com’è giusto che sia, a gennaio. Non so se vi ricordate com’è andato quello dell’anno scorso a Londra 🙂
Abbiamo organizzato una caccia al tesoro per la casa e fatto un video per preparare la sorpresa. Non vi dico nemmeno la reazione 😀 E`stato un Natale emozionante, anche strano da un certo punto di vista, ma di sicuro ricco di emozioni.
La mattina di Natale ho aperto il mio regalo, il mio regalo più grande 🙂 quello di Giuseppe…. un viaggio a New York, una sorpresa più che bella, bellissima! Una sorpresa, anzi un desiderio, meglio meglio, un sogno! L’ho sempre detto io che ai diamanti preferisco i viaggi e così Giuseppe mi ha presa in parola 🙂 e questo è il diamante della nostra storia. L’ho “ritirato” la mattina di Natale, dopo aver visto l”alba… l’abbiamo ritirato io e le mie borse della mattina!
La giornata di Natale è passata tra cibo, cappelletti in brodo, camino, il nostro albero di Natale Piero che abbiamo poi piantato in giardino e i regali. I nipoti che si fanno sempre più grandi, il panettone al cioccolato, il torrone al cioccolato, le carte e la bestia di Natale e poi ancora il camino, le luci di casa sempre accese, il vino, tanto vino, ancora vino e la grappa, lo spumante e la visciola. Il pranzo di Natale abbiamo usato la mia tovaglia DEA, una tovaglia Carioca incredibilmente elegante, fatta al 100% di lino.
Adesso dovrò aspettare un nuovo anno per un nuovo Natale, ma ho l’impressione che il prossimo anno, qualche tradizione cambierà.