Blogger di viaggi: di cosa devo scrivere?
Una delle domande che mi viene fatta sempre più spesso, soprattutto dopo il post su Come diventare Travel Blogger e che viene anche di conseguenza, è “Come faccio a scrivere un post al giorno se non viaggio?“. Eccoci di nuovo a parlare un po’ di me, della mia esperienza, di voi e di cosa volete fare di questa passione/professione o come la volete chiamare.
Le risposte a mio avviso sono essenzialmente due, ma parto da un pochino più indietro se non vi dispiace.
Quando ho aperto il mio blog di viaggi nel 2008, avevo 24 anni e non avevo una lira. Abitando a Rimini e quindi in Riviera, d’estate era logico per me lavorare. Lavoravo da inizio giugno, a volte mentre ancora andavo a scuola nei pomeriggi di primavera, fino a fine agosto/inizio settembre. Facevo la commessa nei negoziati al mare, facevo la baby sitter, lavoravo come animatrice in spiaggia o nei parchi di divertimento, facevo la cassiera. Ho fatto tante cose e tutto questo per un solo e semplice motivo, guadagnare soldi. Non volevo diventare milionaria, mi pare che facendo la baby sitter non lo diventi nessuno, ma semplicemente volevo permettermi un viaggio all’anno, se andava bene ne riuscivo a fare due.
Proprio in quel periodo “di magra” ho aperto il mio blog di viaggi low cost. Facevo di tutto per spendere il meno possibile in un viaggio, perché così con la stessa cifra potevo permettermene due e vedere più cose e fare più esperienze. Allora non viaggiavo tanto, viaggiano più con la fantasia forse, ma quei due viaggi all’anno mi servivano tantissimo, mettevano in moto una parte di me che mi piaceva da morire. Lavoravo tutto l’anno per quelle due settimane e quando partivo ero enormemente felice.
Ora, come vi ho detto negli altri post in cui ho parlato di Come diventare Travel Blogger per professione, io scrivevo tutti i giorni all’epoca. Tutti i giorni ho detto, non due volte a settimana. Questo è un mio personale consiglio, perché serve a dare costanza, serve a diventare responsabili, ad essere continuativi, ma non è detto che dobbiate fare come ho fatto io. Personalmente a me è servito tantissimo scrivere tutti i giorni, perché più scrivevo più mi venivano le idee per i post futuri, più scrivevo più volevo viaggiare, più viaggiavo e più scrivevo e quindi, di conseguenza guadagnavo.
La logica è quella del serpente che si morde la coda. Se qualcuno mi scrive, “come faccio a scrivere di viaggi e quindi a guadagnare se non viaggio?”. La risposta è semplicissima: nessuno ti obbliga a scrivere se non sai di cosa scrivere. Potrei forse trovare una risposta migliore? Siete d’accordo con me?
Non bisogna scrivere per forza, anzi se ti fai questa domanda probabilmente non dovresti nemmeno iniziare. Se ami viaggiare e se hai viaggiato un pochino, anche due viaggi in un anno bastano per scrivere per parecchi mesi. Se questa molla non ti scatta, se non sai di cosa scrivere, forse dovresti ripensare e rivedere il tuo progetto di blog.
Esistono poi degli stratagemmi, devo dire la verità. Stratagemmi che oggi non approverei più, stratagemmi che allora, nel 2008/2009 erano consentiti come travel blogger eravamo in 4 gatti, 4 gatti sul serio, e nessuno ci si filava. Oggi nessuna agenzia sarebbe interessata ad un blogger scrive di posti solo perché ne ha sentito parlare o perché li vorrebbe visitare, senza però esserci mai stato. Io allora invece ne scrivevo, spesso e volentieri. Ora vi spiego.
Il mio blog di viaggi è nato come diario, puro e semplice. Se parlavo dell’ostello in cui avevo alloggiato nel mio ultimo viaggio a Dublino (ostello che esiste e in cui sono stata realmente), nessuno mi vietava il giorno dopo di scrivere dei 4 ostelli di Dublino low cost – anche se non ci avevo mai dormito e non ci ero masi stata. Avevo un target e cercavo di curarlo scrivendo di posti provati in prima persona, ma nello stesso tempo il mio blog era mio, e io lo usavo anche come diario di appunti.
Nel mio diario di appunti sognavo Berlino, sognavo Praga e Parigi e appuntavo gli ostelli o i ristoranti low cost che potevano essere validi durante un soggiorno futuro in una di queste città. Un blog di viaggio e di appunti, da “sfogliare” al momento opportuno. Questi stratagemmi, come li ho chiamati prima, mi servivano per scrivere di più, per essere sempre sul pezzo, ma anche per sognare, per viaggiare con la mente e le immagini prima di farlo fisicamente.
Come ho detto prima però, oggigiorno voi siete fregati!
Nessuna agenzia e nessun ente vi riterrà credibili e viaggiatori esperti, blogger preparati se inizierete a scrivere di posti che non conoscete, ma solo per sentito dire. Tra l’altro un conto è mettere a confronto ostelli di una stessa città per prezzi e servizi – cosa che tutto sommato non ha niente di sbagliato – un altro è parlare di una destinazione, tipo che ne so della Polinesia, senza averci mai messo piede.
Tornando alla domanda iniziale “Come posso scrivere di viaggi tutti i giorni se non viaggio spesso?”.
La mia risposta è: “Io non lo so. Non posso darti una risposta che puoi darti solo tu“.
Ogni blogger o aspirante tale deve fare i conti con il proprio sapere, la propria costanza e anche il proprio progetto. Probabilmente avete scelto male il vostro target se non sapete scrivere di un dato argomento per 5 giorni di fila. Siete così sicuri che vi interessi il viaggio, oppure lo volete fare solo perché va di moda? Siete sicuri che non vi interessi di più aprire e scrivere in un blog che riguarda le auto, magari da corsa, oppure un blog sulla passione per il cibo vegetariano?
Torniamo ancora una volta al target. Focalizzatevi su quello che volete fare e ricordatevi che il pubblico a cui vi riferite, deve essere preciso. Non potete parlare di viaggi in tutto il mondo senza avere alcuna competenza o la vostra passione durerà pochi mesi e di questo esperimento avrete solo un bruttissimo ricordo.