10 cose che avevo giurato di non fare da mamma
Avete presente quando incontrando una mamma che spinge un passeggino e dentro un pupo con in mano un iPad voi dite, “eh no, questo quando avrò un figlio non lo farà mai“, ecco… questo è un post dedicato a voi, perché ora che sono dall’altra parte, vedo cose che chi non ha figli non si può nemmeno immaginare.
1. Non dormirà mai nel mio letto
Questa l’ho sentita in tutte le salse.
A due mesi dormirà già nella sua cameretta, pensavo, nel letto giusto le prime notti, ma nemmeno, io voglio comunque i miei spazi eh. Eh sì, come no. Tre mesi tra qualche giorno e Giulio dorme a stretto contatto con noi, praticamente è sempre addosso a me, ma la cosa non mi pesa e non mi infastidisce affatto, anzi. Il problema è che quando vedi quell’esserino così piccolo che apre la bocca e cerca da mangiare, con che cuore dopo che gli hai dato il latte lo puoi rimettere nella carrozzina/lettino?
Poi, non l’avrei mai detto, ma sono diventata una super fan del cosleeping.
2. Quando avrò un figlio sarò sempre puntuale
Prima, quando avevo appuntamento con delle mamme, queste arrivavano sempre, sempre, sempre in ritardo. Ma come si può, mi dicevo. Organizzati prima, preparati con largo anticipo, ma se hai un appuntamento non puoi perennemente fare tardi!
Prima uscita ufficiale di Giulio in pizzeria con due amiche. Noi in ritardo di 50 minuti, loro per 50 minuti ad attendere al tavolo senza nemmeno prendere da bere. Ora immaginate la mia faccia e la mia disperazione. Giulio in un’ora si è cambiato tre volte, ha mangiato due volte e non riusciva a dormire. Ecco, ora lo sapete come si fa a non essere puntuale e perennemente in ritardo. I bambini hanno i loro tempi, punto.
3. Continuerò ad uscire come prima
Partendo dal presupposto che sono tre mesi che vado a dormire tra le 21 e le 22, il concetto di uscire come prima mi pare abbastanza sfumato. Giulio è bravissimo, alle 19/20, massimo alle 21 si addormenta e da lì in poi fino a mezzanotte, l’una si può fare quello che si vuole, anche andare al ristorante che lui non si accorge di nulla. Il problema non è uscire, ma riuscire poi a stare svegli il giorno dopo, perché lui alle sei di mattina è bello arzillo, la giornata è lunga e lui vuole tutta la tua attenzione, dagli sguardi, alle mani, ai gesti, ai sorrisi. Ed è giusto che sia così.
Uscire come prima al momento mi pare impossibile, diciamo che ci riproviamo tra un po’!
4. No agli zuccheri prima dei due anni
Ancora non ci sono arrivata, perché Giulio al momento prende solo il latte della mamma, ma dato che non sono riuscita a rispettare quasi niente su quello che avrei fatto dopo aver avuto un figlio, ho paura che Giulio mangerà qualcosa di zuccherosissimo anche prima di aver compiuto i due anni, anche se proprio non vorrei. Le riviste le leggo tutte, a partire da Uppa che per me è la rivista pediatrica migliore al mondo, ma tra il dire e il fare, come sempre, c’è un oceano… nemmeno il mare. Su questo vi aggiornerò!
5. Niente tv, ne iphone, prima dei tre anni
Lo leggo su tutte le riviste, gli smartphone fanno male ai bambini, anzi no, malissimo!
Sulla tv c’è poco da dire, in casa non l’abbiamo e su questo già siamo un pezzo avanti. Giulio vedrà la tv solo dai nonni o quando andremo in giro nei vari bar/ristoranti o a casa di amici, ma in casa no, in casa ci saranno solo i giochi e nemmeno tutti assieme – vorrei applicare infatti lo stile montessoriano nel proporre ogni settimana una serie di giochi nuovi e mai tutti assieme.
Per l’iphone e gli smartphone invece ho qualche dubbio.
Come farò a negare a lui una cosa che io guardo costantemente durante il giorno?
Come farò a spiegare lui che la mamma ci lavora – anche se spesso ci fa anche altro?
Si accettano suggerimenti.
6. All’asilo a meno di un anno
Prima pensavo che mio figlio sarebbe andato all’asilo a sei mesi (sì, sei mesi!).
Ora lo guardo e penso che se devo pagare una persona per stare con lui e fare tutto, perché ancora è troppo piccolo per interagire davvero con altri compagni, tanto vale tenerlo a casa e occuparmi io di lui tra un lavoro e l’altro. Ho iniziato a prendere in considerazione l’idea di avere una tata in casa, quello sì.
Una persona seria e affidabile che stia in casa con me mentre io lavoro, che si occupi di lui nelle ore in cui sono impegnata e appena inizierà a parlare voglio prendere in casa con noi una ragazza alla pari, non solo per stare con lui ma anche per imparare una lingua nuova, sia io che lui, tutti assieme!
7. Niente donna di servizio, farò tutto da sola
Ahahahahahahahahahahahahahahahah!
Ho preso la donna di servizio, una signora che viene a casa mia una volta alla settimana, dopo un solo mese dalla nascita di Giulio. Al momento va bene così, poi quando Giulio inizierà ad essere più autonomo credo potrò fare da me come facevo/come facevamo prima. Ora però un aiuto per me è essenziale, non tanto per le pulizie di Pasqua ma proprio per le pulizie di tutti i giorni, quindi aspirapolvere, cambio lenzuola, straccio, pulizia del terrazzo, cucina e bagno. Così io ho più tempo per passeggiare con Giulio e per fare i miei lavori.
8. Non pubblicherò foto di mio figlio su Facebook
Tasto dolente! Prima che arrivasse Giulio ho sempre pensato che le foto di mio figlio sui social non le avrei mai e poi mai messe. Poi sono arrivati i sapientoni a dirmi “tempo un anno e metterai tutte le foto di tui figlio su Facebook“. Ancora non l’ho fatto, ma mi sono ricreduta parecchio.
Ho iniziato a pensare che le foto di Giulio non vorrei mai farle finire su Facebook o sui miei post, almeno di viso, ma non ci trovo niente di male a mettere delle foto sue sui social assieme a me o alla nostra famiglia.
Più che tutti quei discorsi sui pedofili e via dicendo, non mi va di pubblicare una foto che in qualche modo è molto intima, almeno ancora non mi va, poi chi lo sa, questa cosa potrebbe cambiare nuovamente.
9. Vaccini sì, da subito (o no, mai – tanto è uguale)
Quando dico è uguale è perché questa cosa dei vaccini, spesso, non sempre per fortuna, mi sa tanto di squadra di calcio.
Tutti devono per forza convincerti che quello che fanno loro è meglio, che hanno ragione, che sì il vaccino serve, che no il vaccino è il male. Personalmente su questo non ho mai avuto dubbi, vaccini sì e soprattutto per un motivo solo, i viaggi. Quando viaggiamo i vaccini li facciamo noi grandi, figuriamoci i più piccoli – e qui mi fermo perché non voglio entrare nel merito di un argomento così delicato.
10. Non lo lascerò urlare/piangere in giro
I bambini sono imprevedibili, l’ho capito a mie spese, quello che vale per uno non vale quasi mai per l’altro e anche le mamme sono così. Quello che vuole un bambino lo sa solo la sua mamma (anzi, in certe occasioni nemmeno lei) ed è inutile puntare il dito sui genitori che non sanno far smettere di piangere i più piccoli. Con i bambini ci vuole tanta, tanta pazienza e tanto, tanto tempo e questa è la ricetta migliori oltre a tanto amore, che ogni genitore vi dirà di avere nei confronti del proprio cucciolo.