La penna ferisce più della spada, e questo è un Fatto
Il titolo è volutamente fuorviante, ovviamente non è la mia penna che ferisce più della spada, almeno non questa volta, ma mi piaceva il gioco di parole e l’ho usato così.
Il fatto è che da ieri, dal giorno di San Valentino, sono una Blogger del Fatto Quotidiano. Strane le reazioni che sono susseguite alla notizia. In tantissimi hanno messo un bel like, tanti mi hanno contattato privatamente per farmi i complimenti, degli altri travel blogger pochissimi si sono scomodati a dir qualcosa, nonostante il tema del viaggio. Chi l’ha fatto ha apprezzato il post o meno, ma io di certo io ho apprezzato sentire la loro voce. Una persona mi ha mandato un messaggio, una persona dalla Nasa (eh sì, ho amici importanti) mi ha mandato una bella mail che ho letto questa mattina. Nessuno mi ha chiamata, mio babbo ha comprato una torta ma temo fosse per festeggiare San Valentino. Una persona mi ha chiesto come ci sono entrata, con tutta onestà mi sono sentita molto fiera nel dire “ho mandato una mail“, nessuno mi ha chiesto quanto e se mi pagassero (questo mi ha stupito). In tanti mi hanno criticato. Anzi, tantissimi.
Il mio primo post, dal titolo “Il viaggio secondo me, sfatiamo il mito di Into the Wild” (premetto che, come in tutti i giornali il titolo definitivo viene scelto dalla Redazione del giornale) ha fatto oltre 100 commenti in 5 ore, diverse condivisioni, qualche timido apprezzamento e molte critiche.
Dovevo aspettarmelo leggendo i commenti dei post degli altri blogger. Ma che vuoi, un giornale online che fa oltre un milione e mezzo di visitatori unici al giorno deve avere la sua buona parte di tuttologi. Il post era condivisibile, o meno. Ho parlato volutamente di qualcosa che in tanti avrebbero potuto conoscere e forse ho pensato che il pubblico potesse (non darmi ragione, ci mancherebbe) avere uno sguardo diverso su un film a mio avviso pure troppo osannato.
Ma le critiche non sono il male. Mi avrebbe spaventato più un post senza commenti o un post di critiche buoniste e accondiscendenti. Se non hai nulla da dire, non scrivere, se hai delle reazioni da parte di chi ti legge, avevi qualcosa da dire.
Poco male comunque, da oggi scriverò nel mio Blog sul Fatto Quotidiano e se non altro posso dire di essermi presa una bella soddisfazione, che se ne dica e che se ne pensi politicamente pensando, il giornale è valido e io sono davvero orgogliosa di farne parte.