Imparare a camminare a Praga, 12 mesi di Giulio al freddo
A Praga siamo andati a gennaio. Sì, avete letto bene. Pensavamo che niente potesse essere più freddo di Stoccolma a dicembre, poi sarà che gli anni passano per tutti e si diventa più sensibili, sarà che era davvero molto freddo, ricordavamo Stoccolma molto più calda. Ma ormai avete imparato a conoscermi, di cose poco giudiziose ne faccio spesso e non che con l’arrivo di Giulio sia cambiato qualcosa, a quanto pare.
A Praga siamo stati solo un weekend lungo e vi dico subito che per godervi a pieno un viaggio del genere, il periodo migliore è senza dubbio la primavera. Eppure noi ci ricordiamo quel viaggio come meraviglioso (e te pareva), un viaggio in cui Giulio ha mosso i suoi primi passi da solo (in hotel che fuori facevano -15 gradi fissi!). Credevo di avere un video in cui Giulio faceva i suoi primi passi, ma non lo trovo più, ne trovo diversi dove sta per camminare, cammina con la manina, cammina aggrappato a qualunque cosa, ma non da solo.
Sì, perché il primo viaggio in cui ha mosso i primi passi con la manina, è stato a Cuba: aveva 10 mesi e ricorderemo per sempre quei passi sulla sabbia, con un cappello rosso di pile, a piedi scalzi e con tanta voglia di andare, di fare (chissà da chi avrà preso!?).
A Praga invece Giulio ha effettivamente mosso i suoi primi passi da solo. Già a casa, iniziava a staccarsi, era inevitabile, era questione di giorni e così è stato. Alla soglia del suo compleanno, anzi il giorno stesso del suo compleanno, siamo partiti in barba a tutti i parenti che ci volevano festeggianti a casa, direzione Repubblica Ceca, la prima volta per tutti. Ci avevano avvisato che l’inverno non era esattamente il periodo migliore per una destinazione così fredda, ma noi siamo cocciuti e nonostante le temperature glaciali (ricordo, -15°C costanti), abbiamo preso il nostro volo Bologna – Praga.
Ogni bambino ha i suoi tempi
Quando racconto che Giulio ha iniziato effettivamente a camminare a 12 mesi, spesso molte mamme dicono “il mio già molto prima” o “il mio invece ancora gattonava a 12 mesi!“. A me verrebbe da dire, ogni volta, che io ho iniziato a camminare a 9 mesi, in modo abbastanza spedito (almeno questo è quello che mi dice mia mamma), quindi sono un genio? Direi di no, o meglio, non si giudica dal fatto che io abbia iniziato a camminare più o meno presto, che io abbia iniziato a parlare, con frasi più o meno complesse anche in questo caso presto o che io abbia iniziato a mangiare da sola fin dai 10 mesi.
Ogni bambino ha i suoi tempi. Sembra facile così a dirlo, sembra anche facile comprenderne le motivazioni, poi quando si diventa genitori inevitabilmente si finisce per fare paragoni infelici. Anche io ne faccio, ancora oggi e aggiungo purtroppo. Giulio non dice tante paroline e subito mi viene da pensare ai bambini che all’asilo già parlano, si esprimono anche quando devono andare in bagno (e se per questo alcuni non hanno già più il pannolino – e hanno 19/20 mesi). Ogni bambino è diverso, ripetiamolo insieme.
Fare paragoni, vuol dire inevitabilmente iniziare a vivere con ansia qualcosa, che non ci appartiene tra l’altro, quindi oltre a viverla con ansia, senza poter fare nulla, trasmetteremo ansia anche a chi sta affrontando cambiamenti, anzi sta imparando qualcosa che gli servirà per tutta la vita. Quindi, meglio che la impari bene, con tutto il sostegno e l’amore possibile, in un ambiente sereno, senza ansia e senza negatività.
Che poi, a conti fatti, cambia davvero un mese o due?
Fanno la differenza in una vita in tera una manciata di mesi?
Praga, perché la ricordiamo con affetto
A Praga torneremo, sicuramente. Torneremo perché ci è piaciuta ricoperta di ghiaccio e di neve, figuriamoci in primavera. Torneremo perché nonostante la cucina Ceca sia propriamente una cucina carnivora, noi abbiamo trovato i nostri locali dove mangiare vegetariano, di cui ho già parlato in un post a parte e perché la città è meravigliosa da scoprire tutta, perché non siamo riusciti a vedere il quartiere ebraico, perché Giulio deve conoscere la storia anche attraverso i viaggi e questa potrebbe un essere una città in cui iniziare parlare di tanti argomenti, proprio partendo da alcuni luoghi storici.
A Praga torneremo per camminare finalmente senza tuta da sci! Sì, perché per l’occasione, noi eravamo bardati con pile e piumini di piuma d’oca, mentre Giulio aveva niente di meno che una tuta da sci! Ogni volta che entravamo in qualche locale, dove ovviamente si moriva dal caldo, bisognava levargliela, ogni volta che si ripartiva, ovviamente bisognava rimettergliela e anche ben chiusa. Oltre alla tuta da sci anche cappellino di lana, body a maniche lunghe, maglia di lana o felpa super pesante, sciarpa e per finire il piumino super imbottito della Bugaboo (che per fortuna era davvero molto caldo). Lì sotto Giulio stava alla grande, sicuramente meglio di noi che avevamo un gran freddo (ma freddo sul serio eh!)
A Praga torneremo per fare una foto decente tutti e tre insieme, a fare foto non solo mentre Giulio dorme o è imbacuccato fino alle orecchie, ma anche sorridente, spensierato e magari in mezze maniche. A Praga torneremo non solo quando Giulio avrà imparato a camminare benissimo, ma anche a correre, a prenderci per mano e a trascinarci avanti e indietro, per la città Ceca che tanto abbiamo amato in quei pochi giorni di fine gennaio.