Tempo di scatoloni e di arrivederci, ciao Roma
Non ho ancora fatto nemmeno uno scatolone. Non ho ancora messo via i libri, nemmeno il computer. Va bè, ma il Mac è davvero l’ultima cosa che metterò via. E`che ancora non mi sembra vero. Dopodomani si parte. Dopodomani si va in cerca di una casa. Un anno e un mese passati in una casa un po’ buia, decisamente stretta, ma che ci andava benissimo così, in uno dei quartieri più belli di Roma. Per me ora il più bello di Roma: il quartiere del Borgo.
Dopodomani metteremo qualcosa in macchina, riempiremo le due valige e i 4 scatoloni. Non so quante cose ci stiano in una casa così piccola. A volte penso che in pochi pacchi risolveremo tutto, ma poi mi guardo intorno e penso a come faremo a portare via l’armadio che abbiamo montato fino alle due di notte quella volta dopo l’Ikea? Mi guardo intorno e vedo la mensola storta, i due letti con i due materassi che abbiamo legato assieme per stare più vicini.
Mi guardo intorno e vedo che questa casa piccola ha i tulipani gialli come piacciono a me, le formelle comprate in qualche angolo di mondo durante i nostri viaggi con su scritto ognuno nella sua lingua “Benvenuti in questa casa“. Ha ancora qualche addobbo del Natale perché ci piaceva rimanessero su. Questa casa piccola è come l’abbiamo voluta, con tanto di cuscini colorati e adesivi sul frigorifero.
Non è grande questa casa e non è bella, ma ora che me ne sto per andare a me pare meravigliosa. Mi chiedo come e se riuscirò a trovarne una migliore. Ovviamente la risposta è sì, ma per un momento lasciatemi avere un pensiero più sentito, più intimo, per questa casa che è stata la prima vera nostra casa. Tutti i momenti vissuti qui dentro dovrò portarli via con me e non credo mi basteranno i 4 scatoloni. Non credo mi basteranno 100 foto per ricordare ogni istante in questa casa e in questa città che piano piano si è fatta amare, ogni giorno un pochino di più.