Carta da parati in cameretta: come metterla da soli senza impazzire
Mi è sempre piaciuta molto, moltissimo l’idea di avere la carta da parati in casa, ma al contempo mi ha sempre spaventato molto, moltissimo l’idea di dover scegliere una carta. Quando le vedo mi sembrano tutte estremamente belle, poi vado nel pallone appunto perché non so scegliere. Parto convintissima andando sul sito, in questo caso di Photowall e poi ne esco alla velocità della luce, non prima di aver aperto centomila pagine di carte che mi piacciono.
L’ultima volta però mi ha aiutato Giulio. Sì, perché io volevo una carta per la sala e una per la camera, ma non riuscivo proprio a decidermi, così Giulio, curiosando con me sul computer tra un’immagine e l’altra mi ha detto, mamma quella lì la voglio io! Ecco fatto, almeno uno deciso in famiglia c’è, ho pensato. Giulio ama da sempre gli arcobaleni, già in tempi “non sospetti”, prima di questa emergenza che ha riportato alla ribalta gli arcobaleni che vediamo oggi in tutte le case, Giulio mi aveva fatto comprare un copripiumone con gli arcobaleni: li adora proprio.
Alla sua richiesta quindi non ho mosso obiezioni. La carta mi sembrava molto bella, toni neutri, non ci saremmo stancati subito e la sua parete è abbastanza grande, così come la sua camera, dietro al letto ha uno spazio di 4 metri di larghezza per 3 metri esatti di altezza, non male, vero? Così l’abbiamo ordinata. La carta è arrivata in poco meno di 3 giorni e con lei anche il kit per il montaggio. Anche volendo cercarlo da soli in qualche ferramenta, nel momento esatto in cui abbiamo fatto l’ordine e applicato la carta alla parete della camera di Giulio, tutte le ferramenta in Italia erano chiuse… non avremmo potuto fare altrimenti quindi. Il kit che ci è arrivato conteneva 9 fogli di 3 metri per 45 cm di larghezza (che avrebbero coperto tutti i 3 metri della camera) e una serie di attrezzi per appendere la carta a cominciare dalla colla (in polvere da diluire in acqua) al pennello fino al rullo e al taglierino con tanto di metro e livella.
Il pacchetto è arrivato di giovedì, ma il venerdì me lo sono preso come giorno di “decompressione”, in preparazione alla grande fatica di sabato, che sapevo mi sarebbe toccata. Devo dire che sono stata coraggiosa. Avrei potuto iniziare con 50 centimetri di parete, quella della sala magari o una cosa del genere e non subito con un pezzo da novanta come questo, ma sono fatta così e alla fine mi va anche bene buttarmi nelle esperienze.
Il sabato quindi, subito dopo pranzo, mentre Giulio era un pochino più calmo, mi sono diretta in camera. Ho spostato tutte le cose vicine alla parete, non le ho tolte dalla camera, semplicemente spostate dall’altro lato e preso la scala di 2 metri dalla cantina. Ho iniziato allora a misurare la parete una seconda volta e a dividerla in strisce da 45 centimetri. A questo punto ho preso la carta da parati mandatami da Photowall e ho iniziato a tagliare le strisce dividendole e mettendole in ordine cronologico. Ho sciolto la colla con l’acqua e mi sono data una pacca sulla spalla di incoraggiamento! Ah, mi sono anche guardata più volte questo video per capire i passaggi. Devo dire che il video mi è stato molto utile, se non altro è stato un bell’incoraggiamento.
Ho iniziato alle 14 circa e finito di montare tutti i fogli alle 18, con annesse due piccole pause caffè e acqua. Alle 19 avevo già ripulito e messo in ordine la camera e anche fatto la doccia. Devo dire che alla fine, ma solo alla fine l’ho potuto dire, è stato più facile del previsto e il mio immenso orgoglio nell’aver fatto quel capolavoro (va bene, permettetemelo) si è fatto sentire a fine giornata quando ho iniziato a mandare foto della cameretta a tutti i parenti e gli amici stretti con tanto di “guardate cosa ho fatto oggi!”.
Torniamo a noi, come si monta in facilità una carta da parati di questo tipo? Ok, l’inizio l’ho già spiegato e quindi come ci si prepara al lavoro, ma poi come si prosegue? Devo dire che, se nella mia testa c’era l’idea di riuscire a farcela da sola, mi sono dovuta ricredere. Almeno per una metratura di questo tipo (3 metri di altezza), è stato necessario per me avere una seconda persona che non solo mi aiutasse passandomi il pennello con la colla di volta in volta, ma che (soprattutto) mi aiutasse a tenere dritto il foglio di 3 metri per 5 centimetri ogni volta che dalla mia scala di 2 metri e mezzo ne srotolavo uno, così che il foglio potesse essere sempre dritto.
Quindi si sale in cima alla scala, si inizia a pennellare con la colla il muro, da in cima fino al pavimento (o allo zoccolo se l’avete), la colla deve coprire una larghezza di 45 centimetri circa, fate ad occhio. Una volta fatto questo passaggio tornate in cima con la scala e srotolate la carta numero 1. Andate a posizionare la linea tratteggiata della carta appena sopra la linea di fine muro (in altezza) e iniziate a stenderla verso l’esterno e il basso, andando sempre più in giù. In questo passaggio aiutatevi con la spazzola che vi viene fornita dal kit di Photowall e (almeno io ho fatto così) da una pezza, uno straccio (in lavatrice va via tutta la colla senza problemi) per stendere al meglio la carta.
Due indicazioni. Quando ho preso la carta sul sito ho selezionato la qualità più costosa, ovvero la premium, questo mi ha consentito di avere una maggiore resistenza durante la stesura della carta e una migliore realizzazione dell’opera. Inoltre, è importantissimo avere una scala alta, comoda e su cui scendere e salire senza problemi e in sicurezza almeno 20 o 30 volte (il giorno dopo sentirete i “benefici”).
Pannello dopo pannello mi sono accorta di aver acquisito una certa manualità, anche perché 9 pannelli (45 centimetri l’uno fanno poco meno di 3 metri) sono davvero tanti. Alla fine della stesura sono passata di nuovo da tutti i pannelli, prima in alto e poi in basso, per tagliare con taglierino e livella la parte in eccedenza in alto e in basso (poco sopra il battiscopa). Altra cosa importante che non ho detto, se avete delle prese sul muro che volete ricoprire, togliete prima la scocca degli interruttori, così stendendo la carta da parati, quando andrete a tagliare il rettangolo dell’interruttore (e lo farete mentre starete stendendo quel particolare pannello), potrete essere anche un po’ “meno precisi” perché la scocca della presa poi coprirà le vostre eventuali imprecisioni.
Alla fine della giornata, come dicevo, sono stata davvero soddisfatta del mio operato. La colla è inodore e non abbiamo dovuto tenere aperto di notte le finestre, anche se abbiamo lavorato sempre a finestre aperte durante il giorno. La colla non è fastidiosa per le mani ne la troverete difficile da mandare via eventualmente sul pavimento. Con una botta di straccio va via tutto, mentre la colla tiene benissimo la carta sul muro.
Devo dire che il lavoro è stato impegnativo, mentirei se dicessi il contrario. Impegnativo sì, ma fattibile con un po’ di pazienza, precisione e tempo, ci vuole del tempo per fare tutto e in questo periodo, dato che almeno qui ne abbiamo in abbondanza, l’abbiamo usato così.