Tatanatura, la storia di Serena e dei suoi prodotti naturali per bambini
Da quando sono mamma mi è capitato spesso di conoscere persone che, per il bene dei propri figli, si sono messi a creare prodotti adatti ai piccoli, non trovandoli in commercio. Mi era capitato già diverso tempo fa e quest’anno, nemmeno a farlo a posta, mi è capitato con altre due mamme strepitose, oggi anche imprenditrici. Una di queste è Serena, la creatrice del marchio Tatanatura che oggi ha un bambino di 10 anni.
Sono andata nelle Marche per conoscerla, a dire il vero non lontano dalla mia casa in campagna, in un paese che si chiama Saltara, carinissimo e famoso per una varietà di frutta, le Pere Angeliche. Serena in realtà non è marchigiana, è toscana, ma io in lei ho ritrovato tante caratteristiche che accomunano noi donne nate nelle Marche: caparbietà, inventiva e costanza. Sono entrata in un negozio/laboratorio/ufficio che si trova nel corso principale del paese di Saltara. Da fuori non si riconosce nemmeno che questo è un negozio per bambini, ad accogliermi un divanetto esterno e all’interno una distesa infinita di prodotti per l’infanzia. Un posto magico per chi come me ha un bambino piccolo ed è sempre alla ricerca di oggetti ecosostenibili, che fanno bene a noi e all’ambiente.
Mi rendo conto dopo appena pochi minuti di chiacchiere con Serena, che la mia conoscenza è veramente basica, un po’ di tutto.
Non ho mai usato i pannolini lavabili, come quelli che lei invece vende con Charlie Banana. Non ho mai utilizzato biberon (questo un po’ in generale però) e con Serena scopro che basta lasciare un po’ di acqua in una bottiglia di plastica o in un biberon di alluminio per un giorno, per capire la differenza. L’alluminio altera il sapore dell’acqua, prodotti come Pura che invece usano l’acciaio inox antibatterico (sempre in vendita anche nel suo store online). Tra un caffè e una chiacchiera, con Serena ho scoperto anche che al mondo ci sono pochissime piantagioni di caucciù e una di queste si trova in Emilia Romagna, piantagione dalla quale Tatanatura produce il suo Baby Pop, ciuccio di puro caucciù al 100% senza BPA. La linea del Baby Pop è di Tataatura e la confezione è fatta con carta riciclabile. Inoltre Baby Pop produce un ciuccio oltre che quello anatomico e schiacciato, anche il ciuccio a ciliegia che assume una forma quanto più simile al seno materno.
L’incontro con Serena mi è piaciuto perché spesso quando parliamo o sentiamo parlare di un prodotto, raramente ne conosciamo la sua storia. Un prodotto non nasce da solo, c’è sempre qualcuno che lo fa nascere, che lo crea, che lo pensa. Dietro ogni prodotto di qualità ci sono persone, investimenti, attenzioni, ore dedicate alla ricerca e alla scoperta della perfezione di quello che sarà un ciuccio, un pannolino, un capo che indosserà in primis nostro figlio e poi i figli delle nostre amiche e di tutte quelle mamme che negli anni si affideranno a noi. Per questo motivo ho sempre uno sguardo differente quando vado a conoscere prodotti realizzati da donne che sono anche mamme o uomini che sono anche padri di famiglia, perché in loro c’è l’attenzione al dettaglio che fa la differenza che può far bene al proprio bambino, quanto al mio (e chi è genitore sa di cosa sto parlando).
Il secondo piano dello store Tatanatura è l’ufficio di Serena, il luogo da cui parte un po’ tutto, dagli ordini alle idee e da cui tutto prende vita. Mi sono emozionata a parlare del mio essere mamma, di come ricominciando tutto da capo cambierei alcune cose. Inesperta com’ero e come sono ancora, tante volte ho pensato che se potessi tornare indietro farei altre scelte, come quella dei pannolini lavabili o per lo meno realizzati con materie prevalentemente naturali e senza additivi chimici, come quelli di Naturae. Invidio un pochino quel quartier generale, immerso nelle Marche come piace a me, con un bar a portata di mano, una splendida vista sulle colline verdi (e chissà in inverno con la neve) e una stufa per riscaldarsi con una tazza di buon té in mano.
Il primo piano del negozio è un vero e proprio paradiso, letteralmente. Mi sono fermata ad osservare ogni prodotto, ogni oggetto chiedendone spiegazione, provenienza e rimpiangendo l’età in cui Giulio poteva ancora approfittare di una tutina super morbida e meravigliosamente al 100% organica, come quelle di Wooly Organic, azienda lettone. I prodotti che più mi hanno incantata sono stati i Cosm-etica, perché i vestiti sono meravigliosi ma poi crescendo i bambini non li usano più, i prodotti invece rimangono, anzi si finiscono in fretta perché li usano anche babbo e mamma (io di certo glieli rubo spesso). I prodotti Cosm-etica sono infatti pensati anche per tutta la famiglia. Ho provato in Repubblica Dominicana la crema solare 50+ (finita in una sola settimana), ho provato l’acqua di pulizia della linea Baby Gaia e con l’inizio dell’autunno anche la crema mani e corpo S.O.S. Freddo e la linea labbra (le quali attualmente sono più mie che di Giulio, anche perché sono comodissime da portare in borsetta).
Alla fine della mia mattinata con Serena, non ho potuto far altro che ringraziarla, infinitamente, per il tempo che mi ha dedicato, ripromettendole di passarla a trovare presto e chiedendole di continuare ad aggiornarmi su tutte le nuove idee. Mi sono meravigliata del fatto che il suo negozio non sia costantemente preso d’assalto da mamme a caccia di buoni prodotti, ma poi mi sono accorta che ci sono più di 400 rivenditori che vendono i suoi prodotti e che Serena vende moltissimo anche nel suo shop online.