Un post di fine anno è d'obbligo, ormai quasi scaramantico. Ci si prende un'oretta o due, giusto il tempo del pisolino di Giulio se tutto va bene e si riflette un po' su questo anno appena trascorso e sui buoni propositi per il prossimo. Ogni anno prima di scrivere il nuovo post di fine anno, vado a rileggere cosa mi ripromettevo di fare nell'ultimo post del 31 dicembre dell'anno precedente.
Ricordo molto bene il momento in cui mi sono detta: è ora di fare una lista nascita, altrimenti quel bambino non avrà niente quando nascerà. Quel bambino era Giulio ed era nella mia pancia allora. Io, mamma alla prima gravidanza, mi barcamenavo tra una culla vista su Instagram e una tutina vista sul sito più figo del mondo che me la metteva alla modica cifra di 45 euro. A distanza di quasi due anni dalla sua nascita, io posso dire con certezza che ci sono cose che non servono a nulla e cose invece che mi hanno salvato la vita.
Social Media Strategies a Rimini, perché è importante per i blogger informarsi e com'è stata la mia esperienza all'evento di formazione di Giorgio Taverniti.
Cos'è un Media kit e perché ogni Blogger dovrebbe averne uno? Come si fa un media kit accattivante e valido? Mi sono fatta queste domande in diversi anni di lavoro online e ho scoperto che avere e soprattutto fare un media kit, è molto più semplice di quello si pensa. Unica nota, chi non ce l'ha non solo rischia di non apparire per niente professionale, ma non sa nemmeno come comunicare con gli eventuali clienti e quali sono i propri numeri.
La mia vita da blogger è profondamente cambiata nel momento in cui ho deciso di mettere un po' di ordine ai miei contenuti. La vita da freelance non è per niente facile, ancora di più non lo è se oltre alla partita iva, devi mettere in conto anche la presenza di un bambino, peggio ancora se di un neonato. Non dal punto di vista umano, ovviamente, ma dal punto di vista pratico. Ecco allora come ho strutturato la mia vita da Blogger traendone grande vantaggio.
Quando avete volato per la prima volta con un neonato, di cosa avevate più paura? Io del fatto che potesse piangere per tutto il volo, ma a pensarci bene, avevo un po’ paura di tutto, non avendo mai volato prima con Giulio. Dopo qualche volo ho capito però che la paura è solo nella nostra testa e come spesso accade, è molto più facile fare una cosa che stare a pensarci diecimila volte senza avere il coraggio di prendere il volo, letteralmente!
Qualche giorno fa mi è capitato di confidarmi con un'amica che, ingenuamente (perché non ha figli) mi ha chiesto: "Ma essere mamme è come si vede in televisione? Cioè, a volte ti vengono gli esaurimenti nervosi?" Lì, per lì mi è scappato da ridere, le ho sorriso bonariamente, come si sorride a uno che non sa proprio di cosa sta parlando... e poi ho detto "eh, avoja!".
Un post inusuale questo per me, un post che però ho promesso a qualcuno e che a qualcuno salverà la vacanza, ci scommetto. Chi ha la mia stessa malattia lo sa, ci sono giorni in cui ci si sveglia e per tutto il giorno si ha in testa solo una cosa: prenotare un buon volo, economico, bello. Scatta così la ricerca, è una droga, sul serio.
Metà anno già passata e metà anno di viaggi già fatti. Rimangono quelli più grossi ancora da fare, quelli che sogni ogni giorno e quelli per cui non puoi permetterti di prenotare altri voli, anche se vorresti. Siamo una famiglia che viaggia, che non sta mai ferma, anche quando potrebbe essere l'occasione giusta per fermarci, noi non ci fermiamo. Nemmeno ad agosto quando tutti vanno al mare, noi viaggiamo. #movesafe #europassistancetb
Ora che sei diventata mamma, non sarai più una Travel Blogger? Certo che lo sarò ancora! Sapete quante volte mi hanno riportato questa domanda nei primi mesi di vita di Giulio e ancora prima che lui nascesse? Se per ogni volta che me l'avessero detto, mi avessero anche dato un solo euro, mi sarei sicuramente potuta comprare un bel volo aereo. adesso.