Porto Fluviale, mangiare a Roma e sentirsi a Berlino
Poche volte mi era capitato a Roma di mangiare in un posto e sentirmi in un altro. Mi è capitato questo weekend, non so se sia stato un bene o un male, ma ero al noto Porto Fluviale di Roma e mi sono sentita a metà tra Parigi e Berlino. Il locale è molto grande e l’arredamento interno mi ha fatto sentire non più nella Capitale ma in un’altra città d’Europa appunto.
Da tempo ormai sentivo parlare di questo locale e ancora non ero riuscita a concedermi un momento, un pranzo, una merenda o un brunch. Questa domenica ci sono riuscita. L’arredamento è la prima cosa che mi ha colpito. Il locale come detto è grande, tanto che è diviso in quattro zone: la pizzeria, la trattoria, il banco e il salotto. Io sono stata nella zona della trattoria per gustarmi come si deve il pranzo della domenica. La mia zona era arredata con i colori del nero e del bianco, mentre il salotto, che ho visto solo entrando, aveva colori e toni scuri, un verde e un marrone scuro che a me, non ci posso fare niente ve lo devo ripetere, ricordano i locali della capitale tedesca.
Appena seduti ci è stato portato il menù ed è arrivata la sorpresa. Al Porto Fluviale è possibile ordinare le porzioni normali, come in tutti gli altri ristoranti, e le mezze porzioni 🙂 Se si vuole solo assaggiare un piatto, senza però riempirsi, si può ordinare una mezza porzione, prevista nel menù con prezzo dimezzato ovviamente.
La mia scelta è andata subito sui tonnarelli, amante come sono di questa pasta, che al Porto Fluviale non fanno nel modo classico romano, quindi cacio e pepe, ma polpo e pecorino. Una piacevolissima scoperta. La mia mezza porzione era ottima e dopo questa ho preso una caesar salad.
Devo dire che le mezze porzioni sono una proposta interessante del locale, ma che comunque si deve stare molto attenti a prenderle per non farsi rovinare, in qualche modo, il pranzo e per non far lievitare il conto!
Mentre il primo piatto è arrivato subito, il secondo si è fatto attendere, diciamo una mezz’oretta abbondante. Il locale era strapieno, gente che arrivava, andava via, gente che ordinava un caffè al banco e chi si metteva in fila per il pranzo. Detto questo non c’è scusante per aver atteso un piatto oltre mezz’ora. Tra le altre cose si trattava di un veg burger e un’insalata, niente che dovesse cuocere così tanto.
La mia insalata era molto semplice, pollo ai ferri, lattuga, crostini di pane e salsa worcestershire. Nel complesso niente di eccezionale se devo dire la verità, in confronto al primo che invece era delizioso.
Per finire il pranzo ci siamo concessi anche un dolce. io ho provato la cheescake che evo dire aveva un aspetto invitante. L’avevo vista infatti passare tra i tavoli tra una portata e l’altra e quando è arrivato il momento di ordinare i dolci, non sono riuscita a resistere nonostante la lista fosse davvero ricca.
La mia cheesecake era deliziosa anche se forse c’era un po’ troppo limone. Nel complesso il pranzo è stato valido anche se il prezzo del pasto è stato decisamente alto a mio avviso. La prossima volta proverò la pizza 🙂