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  l post di oggi prende spunto da quello che ho fatto qualche settimana fa a Udine. Se qualcuno di voi era presente e oltre a vedere le slide mi ha sentita parlare sa a cosa mi riferisco, se invece non eravate lì con me, con noi, ve lo ripeto qui, perché mi fa piacere. Travel Blogger per me e Travel Blogger oggi, a mio avviso, è un lavoro. Un lavoro di quelli per cui vieni pagata, non un lavoro solo di impegno, altrimenti che lavoro è? E`solo una passione ingombrante, non credete? Il mio lavoro è diventato tale non so nemmneo io quando, fatto sta che la strada è stata lunga, iniziata nel lontano 2008 e non ancora terminata, per fortuna.

I BlogTour sono morti, anzi no, sono vivi, sono vivissimi! Dai primi tempi in cui erano in pochi ad organizzarli e a saperli organizzare, ormai i BlogTour o BlogTrip, come dir si voglia, sono diventati una bella moda, anzi no, una forma di guadagno bella e buona. Perché dobbiate organizzare un blogtour non è mio compito saperlo, promuovere un'azienda, un'iniziativa, un evento, un territorio, tanti sono i motivi per organizzare un blogtour e chiedere a decine di blogger, pagati o meno, di "sponsorizzare" o di "diventare ambasciatori" della vostra causa.

Il titolo è volutamente fuorviante, ovviamente non è la mia penna che ferisce più della spada, almeno non questa volta, ma mi piaceva il gioco di parole e l'ho usato così. Il fatto è che da ieri, dal giorno di San Valentino, sono una Blogger del Fatto Quotidiano. Strane le reazioni che sono susseguite alla notizia. In tantissimi hanno messo un bel like, tanti mi hanno contattato privatamente per farmi i complimenti, degli altri travel blogger pochissimi si sono scomodati a dir qualcosa, nonostante il tema del viaggio.

I blogger non sono giornalisti. Non trattiamo i blogger da giornalisti. Se siete una web agency, un'agenzia con molti clienti che vogliono collaborare con i blogger e voi siete costretti a rapportarvi con queste strane specie che trafficano online e che volenti o nolenti sono chiamati a rappresentanza di una categoria, dovete leggere questo post per il nostro e il vostro bene. Innanzitutto i blogger non vengono pagati da nessuno. Scordatevi dunque di proporre attività nei giorni lavorativi, spesso lavorano in proprio o hanno altri lavori. Scordatevi di dire "i trasporti sono a vostre spese", nessuno di noi viene commissionato (anzi, pochi) quindi per il nostro e vostro benessere evitate questa frase.

Quando iniziano a dirti che sei stupido, probabilmente finisci per crederci anche se non è vero. Quando iniziano a dirti che sei una persona falsa e meschina, antipatica e forse anche parecchio stronza, bè forse non ci credi all'inizio; ma se a pensarlo sono in tanti e a dirlo e a parlarti alle spalle anche di più, forse alla fine inizi a crederci anche tu.

Mi rendo conto che il mio post non è per nulla nuovo, anzi. Prima o poi tutti quelli che si mettono in proprio e fanno un lavoro, come dire, creativo, incappano in questo discorso e in queste domande. Negli ultimi mesi mi sono sentita una trottola, scarrozzata a destra e a manca in giro per l'Europa e per il Mondo tra viaggi stampa e blogtour e mi sono posta alcune domande. Spesso e volentieri mi sono data anche delle valide risposte eh :)

Quello che dicevo solo una settimana fa nel post La corsa all'oro era che i blogtour si stavano svalutando. Confermo e non ritratto nulla. Quello che dico oggi è che anche i blogger si stanno svalutando. Cosa sbagliata e molto triste ma il bello è che stanno facendo tutto da soli. Allora (una settimana fa) chiedevo una risposta da parte dei blogger...che me l'hanno data, a quanto pare, anche se a me non piace affatto.

Una volta erano i viaggi stampa, giornalisti che venivano invitati a fare mega viaggio tutto spesato per poi scrivere un trafiletto sul quotidiano nazionale. Tanti lettori poca passione. Probabilmente Poi sono arrivati i blogger, pochi lettori tanta passione e la tendenza si è invertita. I blogger non hanno gli stessi numeri di un giornale ma diciamoci la verità, quanto conta impressionare un blog? Tanto. Quanto ci vuole a farlo? Poco, pochissimo.

Sono stata invitata a partecipare a questa catena di S.Antonio da Eurotrip che oltre me ha invitato altri 4 blogger a continuare questo gioco. Siccome nella motivazione alla mia candidatura ha scritto "non credo che accetterà ma tentar non nuoce" ho deciso, proprio per questo, di partecipare :P

Il gioco consiste nel trovare i post che secondo me sono stati i migliori secondo alcune categorie ben precise. Comunque le regole son tutte nel blog Tripbase. Le categorie mica sono semplici e considerando che bloggo per passione non so bene come rispondere ad alcune di loro, ma ci provo :)

Da qualche tempo a questa parte non passa giorno senza che qualcuno non mi dica "voglio aprire un blog!". Non dicono "come te", "come hai fatto", "mi racconti come si fa", no, non necessariamente, dicono solo: "Io voglio aprire un blog". E io mi metto le mani nei capelli.

Diciamoci la verità, quanto ci vuole ad aprire un blog?! 15 minuti forse, aprire un blog serio?! 15 minuti e 40€ probabilmente, e allora perché queste persone non lo fanno?! Hanno poco tempo?! E chi ne ha da vendere di tempo? Hanno poca voglia? No, probabilmente hanno poca passione. Quello che serve per aprire un blog, ve lo dico qui così la prossima volta che me lo chiedete vi passo il link, è avere una passione. Senza di questa ne soldi, ne tempo, ne tecnica servono a qualcosa. Aprite un blog e iniziate a scrivere, se davvero lo volete.