Amo il Giappone, da quando l'ho visto, ma anche da prima di trovarmi nella celebre terra del Sol Levante. Certo, da quando poi ho assaporato i piatti giapponesi, quelli veri, quelli fatti bene, il mio amore è cresciuto esponenzialmente! Da allora, da quando sono stata in Giappone, sono sempre andata alla ricerca del ristorante giapponese perfetto, sia in Italia che all'estero.#cucinoconbimby
Lo so, un altro giapponese?! State pensando. Sì, ma questo è diverso. Questo è una perla rara! Mi conoscerete almeno un pochino ormai, non vado negli all you can eat e non mangio qualsiasi cosa mi passi sotto mano (oddio, a volte un po' di junk food capita a tutti). Non sono solita recensire tutti i ristoranti e i locali che provo, ma solo quelli che penso meritino davvero. E Hiro 10 merita, almeno secondo me.
Ho trovato il mio posto del cuore, si chiama SanSui Japanese Garden e si trova a Rimini. Non mi sentivo con in Giappone per tutta una serata, come quando sono stata in questo incredibile japanese garden e mi sono mangiata ben 20 pezzi di sushi e sashimi tutti da sola, e non solo!
Trovare un buon sushi in Italia per me è diventata quasi una missione da quando sono tornata dal viaggio in Giappone di qualche anno fa. Prima di partire per quel viaggio, ricordo, non amavo tantissimo il sushi. Lo mangiavo sì, ma non lo cercavo continuamente, non era una fissazione. Dopo essere stata a Tokyo, Kyoto e sulle Alpi giapponesi, dopo aver mangiato il vero buon sushi in Giappone, una volta tornata in Italia mi sono detta "ora che ho scoperto che mi piace il sushi, diamoci sotto".
Qualche Natale fa mi hanno regalato il libro Giorni Giapponesi, un libro non di Tiziano Terzani, ma di sua moglie, Angela Staude. Il libro arrivava proprio alla vigilia del mio viaggio in Giappone e nonostante ci avessi provato a leggere qualche pagina in aereo durante il volo, proprio non c'ero riuscita e avevo lasciato il libro a momenti meno complicati - che con un jet lag di mezzo, non è per niente facile stare al passo con un libro così interessante
Ogni scusa ormai è buona per parlare di Giappone, tra un po' mi chiederete di fare basta lo so! Questo però è un post importante, perché mi permette di spiegarvi, finalmente, e una volta per tutte, come potete andare in Giappone senza problemi.
A parlarvi del Giappone ho iniziato subito dalle cose belle, descrivendovi le cinque cose che più mi sono piaciute del paese. Oggi invece voglio scrivere di quello che in Giappone non mi ha entusiasmato, quello che mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca. Di ogni paese a mio avviso c'è una parte bella e una meno bella, c'è una parte che si vorrebbe vivere sempre e un'altra che invece... lasceremmo volentieri agli altri!
Come spesso accade quando si visita un paese straniero, ci sono subito cose di cui ci innamoriamo al primo sguardo, e cose che non ci vanno giù affatto. Io le mie cinque cose che mi sono piaciute del Giappone, le ho scritte tutte in questo post, buona lettura :)
Quante volte ho sentito questa parola durante il mio viaggio di 10 giorni in Giappone? Tantissime! "Arigatou gozaimasu" quando uscivo da un locale, "Arigatou gozaimasu" quando compravo qualcosa, quando passavo i tornelli della metropolitana, quando il controllore mi ridava il mio biglietto in treno. Arigatou so bene cosa significa, lo sapevo anche prima di partire. Tra le 10 parole straniere che sappiamo praticamente da sempre, arigatou ci rientra alla grande.
Sono le 4.30 di mattina qua a Kyoto e io non riesco a dormire. Quando faccio uno di questi viaggi mi dimentico sempre di prendere qualcosa per l'insonnia da viaggio, come se non ne soffrissi. Stessa sorte mi era capitata a New York. Io ci provo, mi rimetto giù, mi dondolo un po', mi avvicino a Giuseppe che lui il jet lag non sa nemmeno cosa sia (si addormenta la sera e si risveglia la mattina in ogni paese!), ma proprio niente. Cosi, dato che che sono sveglia mi è venuto in mente che forse potrei approfittarne per scrivere qualcosa sul Giappone.