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Ho scritto un libro. Ho scritto un libro. Ho scritto un libro. Un libro con la copertina, un libro che sta in libreria, in vendita e che si vende. Quando qualche settimana fa sono andata alla Feltrinelli di Rimini a chiedere, a bassa voce per non farmi sentire da nessuno tanta era l'emozione "quante copie ha venduto il mio libro?", è stata una cosa tra l'incredibile e il "ma sul serio sto dicendo?".

Sono passati due mesi dal ritorno dal Canada e finalmente è arrivato anche il nostro fotolibro Cheerz. Per Giulio è ormai una costante. Tornati da un viaggio iniziamo a selezionare le foto più belle e nel giro di qualche settimana facciamo l'ordine. Quest'anno è arrivato proprio in concomitanza con il Natale: veramente un bel regalo. 

Il viaggio in Olanda è stato per Giulio il primo viaggio in cui si è fatto degli amici che non fossero compagni di nido o amici dei genitori. Un viaggio che l'ha fatto crescere molto ma che l'ha anche avvicinato tanto ad altri bambini, nemmeno troppo della sua età.

Il nostro viaggio in Thailandia è stato incredibilmente veloce ma anche incredibilmente diverso da tutto quello a cui avevamo abituato Giulio. Con noi avevamo portato dietro il passeggino, usato poco, e la fascia, usata tantissimo! La Thailandia e Bangkok nello specifico sono state per noi un viaggio lampo, ma nonostante questo bellissimo.

Mai mi era capitata una cosa così bella, eppure è successa. Sono stata invitata da Lonely Planet Italia a presenziare all'evento Ulissefest durante i giorni del Festival a Rimini per raccontare la mia città in qualità di blogger e travel influencer italiano. L'emozione è stata tanta, ma non solo quella di essere profeta in patria, come mi verrebbe da dire, quanto quella di conoscere e rapportarmi con viaggiatori incredibili, italiani e stranieri, ma più di tutti di conoscere lui, Tony Wheeler fondatore di Lonely Planet. 

Il viaggio in Repubblica Dominicana è stato bellissimo e anche il primo in cui Giulio ha viaggiato da grande. Niente più posto sulla mamma per lui in aereo infatti, con Neos ha volato in un posto tutto suo, allacciandosi le cinture alla partenza e tenendosi stretto all'arrivo (perché aveva paura dei vuoti d'aria). Un viaggio che ha fatto con molta più autonomia. Autonomia nello scegliersi i film o i cartoni, la disponibilità era ampia, un viaggio con un pasto tutto suo e la possibilità di dormire davvero bene. 

A due mesi esatti dal ritorno dal nostro viaggio in California, è arrivato il nostro fotolibro di viaggio americano. Il secondo dopo quello sul Sudafrica di cui vi avevo parlato tempo fa. Sto mantenendo il mio buon proposito di raccogliere le foto di viaggio con Giulio e sono all'ultimo viaggio fatto, prima che compisse i due anni.

Qualche mese fa ho avuto un'illuminazione (che secondo me avete avuto tutti almeno una volta nella vita eh): perché continuiamo a non stampare le foto che facciamo con lo smartphone, rischiando di perdere tutto uno di questi giorni? Il motivo non lo so, anche se posso fare qualche supposizione: la mancanza di voglia, il poco tempo, il fatto che pensiamo che quelle foto, siccome sono nel nostro telefono, saranno lì per sempre ad esempio. Sbagliato!

Leggere mi piace tantissimo, è una passione che ho da sempre anche se spesso non riesco a leggere quanto vorrei (purtroppo!). Se poi il libro tratta di viaggi, cucina ed è scritto da un'amica, corredato di bellissime foto che fanno viaggiare con la mente, riportandomi alla Thailandia, bé come faccio a non consigliarvelo?

La mia passione per il racconto è iniziata tanto tempo fa, quella per il viaggio poi non ne parliamo. In questi giorni, frugando tra le mie vecchie cose a casa dei miei genitori, ho trovato i miei diari di viaggio. Quelli cartacei. Un reperto, cose che non vedevo e non mi capitava sotto mano da anni, tantissimi anni.