La prima valigia di Giulio l'ho preparata a 18 giorni di vita, destinazione Bagno di Romagna e terme! La seconda, quella vera, l'ho preparata per i suoi 4 mesi, destinazione più lontana: Azzorre. Da lì non ci siamo più fermati, abbiamo preparato valige su valige. Non è sempre semplice capire di cosa i bambini hanno bisogno, ma con il tempo si acquisisce una certa dimestichezza.
Quest'anno abbiamo avuto la bellissima idea di fare un viaggio diverso dal solito, un viaggio in bicicletta in Olanda. Un viaggio insolito per noi che di on the road ne abbiamo fatti tanti, ma sempre in automobile. Quest'anno le macchine le abbiamo viste solo parcheggiate, abbiamo passato due settimane in sella, al massimo qualche volta in barca o in treno, ma delle automobili nemmeno l'ombra.
La mia valigia ormai posso farla a occhi chiusi. Spesso e volentieri mi sono trovata a farla la mattina alle 6, quando alle 7.30 mi aspettava un treno, alle 12 un aereo e io partivo per una settimana o giù di lì. Sono sempre stata dell'idea che nella valigia vadano le cose importanti, quelle superflue, quelle che so di potermi dimenticare, se poi non le ho con me, posso ricomprarle. Detto questo, durante i miei numerosissimi viaggi, mi sarà capitato sue no di ricomprare qualcosa che avevo lasciato a casa, non più di 2 o 3 volte.
Oggi preparo la valigia, non la mia, la sua. La mia valigia la preparo solitamente la mattina stessa della partenza, anche se devo uscire di casa alle 5 o quando albeggia. Ormai vado con il pilota automatico, anche in dormiveglia so benissimo di cosa ho bisogno, di quante maglie e quanti calzetti ho bisogno, ho anche un beauty dedicato solo alle cose dei viaggi, con secondo spazzolino, secondo deodorante e dentifricio, così da fare prima ogni volta che devo partire.