UNA MAMMA TRAVEL BLOGGER
DESCRIZIONE PRIMA PARTE TECNICA PARTE DEDICATA AL VIAGGIO
Una mamma travel blogger è un libro che nasce da due esigenze specifiche: condividere il mio sapere sui blog e condividere l’esperienza di come poter viaggiare con i bambini.
Nel momento in cui sono rimasta incinta, nel 2015, lo ricordo allora come oggi, alcuni clienti annullarono o non rinnovarono il loro impegno di lavoro con me. Ero incinta e io, che ho sempre viaggiato per passione in primis, ma anche per lavoro dando le dimissioni da un posto fisso nel 2011, mi ritrovai spaesata. D’un tratto la mia libertà, la mia indipendenza e anche tutta quella passione che mettevo nei miei viaggi di lavoro, iniziarono a vacillare. Ero sola, aspettavo un bambino, non avevo una maternità a cui aggrapparmi e non avevo un datore di lavoro a cui recriminare queste ingiustizie, perché il mio unico datore di lavoro ero io.
Sono passati alcuni anni da quel momento. L’anno più incredibile e incerto della mia vita, l’anno dal quale tutto è ripartito e ora posso dire, in meglio. Dopo due anni e mezzo dalla nascita di mio figlio ho sentito l’esigenza di raccontare quello che mi era accaduto e di condividere le mie conoscenze con tanti genitori, mamme per lo più, che al ritorno al lavoro dopo una gravidanza, non si sentono più comprese, volute, accettate per come la maternità le ha cambiate.
Ho scritto Una mamma travel blogger perché con Giulio abbiamo iniziato subito a viaggiare. Il giorno stesso del parto, a distanza di pochissime ore, chiesi al mio compagno di prenotare un volo aereo. A 3 mesi e mezzo dalla nascita di Giulio ci stavamo imbarcando su un volo verso Lisbona meta finale Azzorre, per passare 10 giorni nel mezzo dell’Oceano Atlantico.
Giulio da quel fine maggio ha preso oltre 50 voli in 3 anni e visitato 4 continenti. Ho allattato Giulio in ogni luogo e zona in cui ci siamo trovati a viaggiare: dalla California alla Thailandia e l’ho auto svezzato a Cuba, dove ha mosso anche i suoi primi passi sulla sabbia di Cayo Santa Maria.

Troverai una prima parte rivolta a tutte le persone che hanno intenzione di aprire un blog rivolto alle famiglie, a qualsiasi nicchia decidano di riferirsi (famiglie in viaggio in camper, famiglie vegetariane, famiglie in viaggio in 5…). Nelle pagine di Una mamma travel blogger troverai tantissimi consigli pratici su come aprire un blog, come definire il target, come dare un nome al blog (parte spesso sottovalutata), come scrivere per il web (tempi e modi), come impostare una perfetta strategia di comunicazione e un piano editoriale degno di una redazione già avviata. (PAG. 40)
Non mancano nel libro riferimenti precisi alle attrezzature da viaggio, dalla macchina fotografica alle action cam, dallo smartphone alle applicazioni da utilizzare per viaggiare senza troppi intoppi, portando a casa materiale di qualità.

La seconda parte del libro è dedicata alle mamme e alle donne che sognano una famiglia, ma hanno paura di vedere quello che succederà.
Tante donne, già mamma o non ancora, mi hanno scritto in questi mesi chiedendomi aiuto, informazioni precise, ma per lo più solo un incoraggiamento alla partenza. Le frasi più usate erano “voglio partire ma nessuno mi sostiene”, o “vorrei iniziare a viaggiare ma il mio compagno non se la sente ancora”. Una paragrafo che trovo interessantissimo a questo proposito è quello sul far capire chi si è (o si è diventati) alla propria famiglia affinché ci prendano in considerazione – sembra banale, ma è una delle parti più difficili per una donna che vuole mettersi in proprio. (PAG. 130)
Nel libro c’è una parte a cui sono molto legata, quella del mio racconto di viaggio con Giulio, io e lui da soli per la prima volta ai suoi primi 10 mesi, in Olanda. Un viaggio fortemente voluto per l’impatto emotivo che sapevo mi avrebbe creato. Un viaggio voluto per la sete di indipendenza che avevo e per la volontà di dimostrare a tutti che sì, un figlio lo avevo, ma potevo continuare a viaggiare come avevo sempre fatto. Solo dopo alcuni anni mi sono accorta che quella dimostrazione, la volevo dare solo a me stessa. (PAG. 58 )
Da allora io e Giulio di viaggi da soli ne abbiamo fatti altri due (almeno per ora), in bicicletta in Germania prima e sempre in bicicletta in Austria dopo.
La seconda parte del libro è anche molto pratica, concreta, con tanti riferimenti al mondo dei travel blogger e delle mamme blogger che amano viaggiare. Non mancano ad esempio consigli su come imbarcare il passeggino o sull’allattamento in viaggio, ma anche sull’auto svezzamento, i viaggi in macchina e in camper con la famiglia.

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