Bretagna a 6 mesi: il primo on the road di Giulio
Il primo vero on the road di Giulio è stato in Bretagna. Una meta sognata tantissimo durante i nostri mesi estivi, un viaggio, quello di luglio in cui Giulio avrebbe compiuto sei mesi, un viaggio che ci piaceva immortalare così e che abbiamo fortemente voluto, soprattutto perché la Strada dei Fari è qualcosa di unico e spettacolare che volevamo vivere tutti e tre insieme.
Durante i nostri viaggi seguenti, più volte abbiamo preso a noleggio un’auto. Penso ad esempio a Ibiza o al Sudafrica. Per poco non l’abbiamo fatto anche in Norvegia, ma si sa, la Norvegia e i Paesi del Nord sono talmente avanti con i mezzodì trasporto e anche talmente precisi, che ci sembrava quasi uno spreco di tempo e di soldi prendere a noleggio un’auto in un Paese così.
Come scegliere un’auto a noleggio?
La parola d’ordine è una: comodità! Il viaggio in auto deve essere comodo, l’automobile in un on the road è il secondo luogo, dopo il letto, in cui passerete più tempo. Prendere un’auto piccola per risparmiare così qualche euro o prenderla a tre porte è una cosa sconsigliatissima. Tra le due però quella che maggiormente sconsiglio è la faccenda tre/cinque porte: due soli sportelli sono di una scomodità unica a casa, figuriamoci in viaggio dove l’auto si usa sempre, caricando e scaricando passeggino e bambino almeno 5 volte al giorno.
Prima di prenotarla quindi fate le prove e pensate a quante volte dovrete tirare su il sedile per prendere il bambino nei posti posteriori e a quanto vi faciliterebbe la vita avere una portiera posteriore.
Se poi avete la possibilità di prendere un’auto alta, ancora meglio. Sempre pensando al numero di scarico/carico bimbi che si fanno in un solo giorno in un on the road, pensate a quante volte la vostra schiena vi ringrazierà!
Ovviamente non si deve solo pensare al tragitto da un appartamento all’altro o da un hotel all’altro. I viaggi on the road sono fatti per vedere le cose. Potrebbe capitarvi in un solo pomeriggio di scendere almeno 3 o 4 volte per vedere paesaggi, fare foto, comprare l’acqua o la merenda o semplicemente per sgranchirvi le gambe e anche i piccoli hanno bisogno di farlo!
Infine, non sottovalutate il fattore bagagliaio. In viaggio si ha bisogno di molto spazio anche perché oltre alla, alle valige (o agli zaini se li preferite), bisogna anche pensare alle comodità per il piccolo, quindi seggiolino auto o ovetto, ma anche passeggino.
Se avete un passeggino da viaggio, anche reclinabile, siete fortunati, ma non tutti sono così attrezzati e c’è chi in viaggio si porta lo stesso passeggino che usa a casa (comunissimo). Quindi pensate anche al bagagliaio, che sia grande. Il nostro Bugaboo ad esempio va benissimo nella nostra Fiat 500 L, ma non va nella Lancia Y della nonna. Quando andiamo in viaggio, evitiamo di prendere auto piccole o che abbiano un bagagliaio striminzito. E` sicuramente meglio avere più spazio che ogni volta dover calcolare il centimetro!
Seggiolino auto, noleggiarlo o portarlo da casa?
Lo ammetto, per comodità almeno inizialmente lo abbiamo noleggiato assieme all’auto, ma poi abbiamo iniziato a portarcelo da casa, perché? Una volta ci è capitata una brutta esperienza e quella c’è bastata per farci capire che in fondo, dato che molte compagnie lo prevedono senza costi aggiuntivi, è molto meglio portarsi il proprio seggiolino di cui ci si fida e che si conosce bene.
Vi consiglio di portare il vostro ovetto o il vostro seggiolino auto se sapete già che trascorrerete il vostro viaggio, dall’inizio alla fine, usando l’auto. Se prendete a noleggio l’automobile solo per alcuni giorni, il seggiolino potrebbe esservi d’impiccio, soprattutto se prevedete ulteriori spostamenti e cambio alloggio magari con i mezzi pubblici. Prendete il vostro seggiolino auto se ritirate e riconsegnate la vettura in aeroporto. Se la ritirate dopo pochi giorni o in centro città, l’ovetto potrebbe esserci parecchio scomodo, soprattutto perché pesano tanto. L’ovetto per i neonati magari non tantissimo, ma vi assicuro che un seggiolino auto per un bimbo di 12/18 mesi ha un bel peso, aggiunto a quello di una valigia e uno zainetto poi, non è cosa da poco.
Parlando di costi invece, come si portano l’ovetto o il seggiolino in aereo? La maggior parte delle compagnie aeree da la possibilità di portarlo gratuitamente e di imbarcarlo al momento del check-in o del controllo al banco dei passaporti (o mentre vi fanno anche le carte per il passeggino, se l’avete, che potete spedire o portare sotto l’aereo – la scelta è vostra per quasi tutte le compagnie, tranne Air France che obbliga all’imbarco subito).
Non temete quindi di portarlo con voi, ma dato che le regole cambiano da compagnia a compagnia, prima di effettuare un viaggio, anche prima di prenotare un volo se necessario, fate un giro nel sito della compagnia di bandiera e se non trovate le risposte che cercate, contattateli direttamente al numero verde o alla mail (o al form dei contatti, informazioni tutte che si trovano quasi sempre nei siti ufficiali delle compagnie aeree).
La comodità dei viaggi in auto con i bambini
Perché ci piace tantissimo viaggiare in auto con Giulio? Perché è comodo.
Eccenzion fatta per i paesi del Nord Europa, dove l’auto nemmeno servirebbe poi tanto, per tutti gli altri viaggi la macchina è a mio avviso fondamentale, soprattutto se si viaggia con un piccolo.
Certo, ci sono viaggi stanziali che nascono così tra un appartamento e il mare davanti casa, ma ce ne sono tantissimi che senza un mezzo di spostamento efficace si vivrebbero la metà.
L’auto è a parere nostro, il mezzo migliore per vivere in autonomia e in libertà una destinazione, un Paese, una località o anche una strada, come nel caso della Strada dei Fari in Bretagna, dove abbiamo avuto la possibilità di visitare i fari che più ci piacevano, arrivandoci sempre e comodamente in auto, e fermandoci nelle cittadine o nelle località di mare più belle perché già viste e studiate a casa, o in quelle che semplicemente ci suggeriva il cuore (e la curiosità).
Definire l’itinerario di massima
Decidendo di viaggiare in auto, è assolutamente necessario definire un itinerario di massima, se non altro di zone e magari dividerlo anche per giorni.
Ricordo che in Scozia, avevamo fatto di peggio. Non c’era ancora Giulio e prima di partire per il nostro viaggio in Scozia, rigorosamente on the road, non avevamo nemmeno prenotato tutte le 16 notti, ma solo alcune. In determinate sere ci siamo ritrovati alle 17 del pomeriggio (zona off limits in Scozia, perché mangiano molto presto, soprattutto nei paesini, non certo a Edimburgo), a dover trovare ancora posto da dormire. In alcuni casi ci siamo ritrovati in luoghi sperduti a bussare alle case per chiedere ospitalità!
Ecco, questo con un bambino lo eviterei oggi. Quando definiamo un itinerario, abbiamo anche in mente, in linea di massima dove andremo a passare le notti e le prenotiamo tutte con anticipo. Certo, una o due notti in un on the road di 15 giorni, possono anche essere lasciate libere, ma comunque bisogna avere un’idea di cosa si farà e di quali località si vorrà beneficiare.
Perché non prenotare tutte le notti? Mi viene in mente un solo motivo: perché il viaggio cambia spesso le carte in tavola. Mi rendo conto ora che, sempre prendendo l’esempio della Scozia, mi sarei voluta fermare in alcuni posti che lì per lì ho amato (e che ancora oggi sogno) ma non sono riuscita a farlo perché la sera dopo avevamo un’altra prenotazione già fatta da tempo. In tutti i viaggi mi riservo quindi una o due notti da giocarmi, per avere la possibilità di decidere lì per lì di allungare un soggiorno in una struttura in cui mi sento bene o in una località che ha da offrire molto di più per me di quello che la guida mi suggeriva.