Copenaghen a prova di famiglia, 5 motivi
Quello a Copenaghen è stato un viaggio bellissimo, un viaggio fatto con il sole di mezzanotte, un weekend lungo con Giulio e una città che volevo visitare da un po’, ma che non avevo ancora avuto il piacere di vedere. Sono partita per Copenaghen con il diluvio da Riccione, ero a L’Hotel e ad attendermi in Danimarca ho trovato il sole, il sole per tutto il giorno, anche per parte della notte. Ricordo ancora benissimo la prima notte con Giulio “in piedi” alle quattro che si guardava in giro nemmeno fosse mezzogiorno dalla luce che c’era!
Copenaghen mi ha fatto capire che un mondo così come lo desidero è possibile e non utopico, e non del tutto utopico anzi. Del Nord Europa ho sempre sentito un gran bene e noi tutti abbiamo un’alta considerazione dei popoli scandinavi, perché poi? Perché sono avanti, e questo non lo dico solo io.
Secondo il Rapporto Mondiale della Felicità del 2016, redatto dall’Onu quindi non dal primo qualunque, il Paese dove gli abitanti sono più felici è la Danimarca. Io ci credo perché li ho visti. Li ho visti girare il giovedì e il venerdì pomeriggio come fosse domenica. Ho visto mamme e donne con e senza bambini lavorare al bar sotto casa tanto da pensare di essere finita in un coworking e non in un caffè. Ho visto famiglie intere, babbi inclusi, al ristorante di venerdì pomeriggio, casual friday anche di giovedì e giovani in bicicletta che portavano con i loro cargo tanti di quei bambini che ho realmente creduto, almeno per un po’, che facessero i baby sitter!
La Danimarca mi è piaciuta parecchio e camminando per strada non potevo non notare le espressioni rilassate e sorridenti delle persone che vivono lì, mi sentivo quasi fuori luogo, quasi in un sogno, il mio sogno da mamma lavoratrice che lì è realtà per tante donne. A Copenaghen sono stata solo per 4 giorni, ma mi è bastato per stilare i cinque motivi per cui ci tornerei, i cinque motivi per cui io a Copenaghen con la mia famiglia ci vivrei, eccome!
Bambini al primo posto, bambini ovunque
Non credo di aver mai visto così tanti bambini in vita mia. Nei bar, nei ristoranti, per le strade, in bicicletta, per le strade a giocare, ovviamente sui cargo. Bambini ovunque e con tantissime attenzioni per loro. Non so esattamente quali siano le politiche sulla famiglia a Copenaghen, ma io credo che si venga ben incentivati a fare figli con tanta assistenza, scuole, strutture e servizi adatti alle famiglie. Al contrario di Vienna, dove i bambini viaggiavano gratuitamente sui mezzi fino a diversi anni di età (14 per l’aeroporto, ed è davvero tanto), a Copenaghen anche Giulio (5 mesi) ha dovuto pagare il biglietto del treno per l’aeroporto – curiosità.
Sostenibilità e riciclo
Una cosa che mi è piaciuta parecchio, è stata trovare sul pianerottolo del mio appartamento preso in affitto, il pattume diretto al bidone condominiale. Una cosa che è di una comodità unica, utile per riciclare velocemente e senza (troppo) sforzo. Ho trovato esempi di sostenibilità sparsi in tutta la città e per non essere da meno, per il flash della mia macchina fotografica, ho portato con me le pile Energizer, le prime batterie AA e AAA al mondo realizzate con batterie reciclate.
Altra cosa che aggiungo qui, il rispetto delle cose altrui.
Ho notato a Copenaghen decine di biciclette slegate, molte bici di bambini in effetti, ma comunque non legate, lasciate davanti alle porte di casa. Noi stessi, stando in un appartamento al quarto piano di uno stabile, abbiamo seguito il consiglio di una signora che ci ha detto di lasciare il passeggino in fondo alle scale. L’abbiamo fatto non troppo sicuri e il giorno dopo l’abbiamo trovato lì, anzi poi guardando come si comportavano le altre mamme abbiamo visto che tutti i passeggini venivano lasciati in fondo alle scale la sera. Incredibile vero?!
Gioia di vivere, musica e street food
Mai avrei pensato che i danesi fossero degli amanti delle buona cucina e soprattutto dello street food. Non ho mai visto un paese che ama di più lo street food di Copenaghen. Ho trovato in una tutta la città e in due giorni diversi un festival di street food dedicato nello specifico al barbecue e un mercato fisso, il Copenhagen Street Food in Copenhagen’s Paper Island in cui si trovano decine food trucks all’interno di un grande cantiere navale dove assaggiare piatti da tutto il mondo. Ovviamente io ho assaggiato lo smørrebrød, il pane nero con verdura e pesce e chi più ne ha più ne metta, tipico della Danimarca.
Infine musica ovunque, il sabato pomeriggio in special modo nel centro storico di Copenaghen non capivo più quanti stili di musica stessi ascoltando. Tantissime band che suonavano dal vivo, artisti di strada che si esibivano, ma anche musica durante gli eventi di food che ho appena descritto, sia live che prodotta grazie a dj sul posto, una vera gioia!
Christiania
Christiania è un luogo che esiste sul serio, non è qualcosa che mi è piaciuto di Copenaghen che mi è rimasto solo nella memoria o che semplicemente mi è rimasto impresso. Di Christiania ho sempre sentito parlare, soprattutto da giovane, perché mi incuriosiva e non poco questa storia della Città Libera, di u quartiere autoregolamentato, almeno in parte. Di Christiania non ho foto, perché è vietato farne, ma ho nella memoria delle immagini bellissime di questo posto, forse complice anche la bella giornata di sole.
Giulio nel marsupio che dormiva e io in mezzo a queste case e persone ospitali, bambini che giocavano in mezzo alla strada, perché la strada qui è vietata alle auto, e case con passeggini fuori, tanta vita in questo posto e soprattutto tanta bella vita!
Christiania è conosciuta anche per il Pusher Street, è vero, ma io nemmeno ci sono andata, o meglio l’ho aggirato. Mi sono fatta la parte di Christiania secondo me più bella, quella con le famiglie e gli scorci più autentici, la parte non turistica, senza vizi e a me è piaciuta da morire.
Bici, mezzi e pochissime auto
Stando a Copenaghen anche nel weekend, mi sono vista la vita di un danese anche nei giorni di festa e mi sono chiesta, diverse volte in realtà, che cosa una famiglia che abita a Copenaghen facesse la domenica, loro che vivono come se ogni giorno fosse un weekend a quanto ho potuto constatare, con orari di lavoro davvero davvero molto flessibili. Le bici sono ovunque e anche nel weekend sono il mezzo più usato. Il secondo mezzo più usato sono i trasporti pubblici, dalla metropolitana fino ai treni, le auto?
Ho visto pochissime auto in circolazione, tante quelle parcheggiate senza essere usate, come se fossero lì “per le emergenze” o per la gita delle domenica. Non so perché ma l’idea che mi sono fatta è che nessuna famiglia possieda più di un’automobile.