Giordania: Jerash, Betania e Monte Nebo
Un viaggio in Giordania non vuol dire solo visitare Petra, anzi. Un viaggio in Giordania vuol dire andare alla scoperta di una parte della storia e della religione che caratterizza il nostro tempo. In due giorni abbiamo così visitato Jerash, una parte della Betania e il Monte Nebo. Anche se questi tre posti, apparentemente non vi dicono nulla, sono invece località che sono molto più vicine a voi di quanto crediate. Almeno, per me è stata una bella sorpresa scoprire cosa si trovava in queste località, ma iniziamo con ordine.
Jerash
Jerash si trova a circa 45 minuti di auto da Amman e a mio avviso merita se si ha intenzione di vedere qualche testimonianza delle civiltà del passato. I siti greco romani che si trovano a Jerash sono tutti molto interessanti e si può vedere la vecchia città di Jerash con un biglietto unico di 8€ circa.
I greci arrivarono in Giordania nel 323 a.C., dopo la morte di Alessandro Magno, e nacquero le decapoli, le dieci città più importanti, Gerasa era una di queste, oltre ad Amman, all’epoca chiamata Filadelfia. Le dieci città erano autonome e ogni città era specializzata in qualcosa, Gerasa era la città più ricca, anche perché si trovava nelle rotte delle carovane tra Amman, Damasco e Gerusalemme. Nel 63 a.C. arrivano i romani che cambiano tutto quello che hanno creato i greci. Nascono i teatri, la cultura e le strutture più importanti.
A Gerasa si trovano due porte principali della città, la porta di Filadelfia, quella che si affaccia su Amman, la porta di Damasco perché affaccia su Damasco. Infine c’è una terza porta, quella a sud, vicino all’ippodromo che ha una capienza di 25 mila spettattori. La porta a sud era stata creata per cercare di ampliare la città. I romani cambiano anche la forma della città. I greci avevano creato una città a forma di ragnatela, mentre i romani organizzano la città di Gerasa secondo il cardo e il decumano. Per fare questo disegno i romani decidono di eliminare tutte le strutture dei greci tranne due strutture per loro intoccabili, il Tempio di Zeus e il Tempio di Artemide o Diana. Anche la piazza centrale della città cambia forma e da tonda diventa ovale.
Sempre a Gerasa si trova il teatro sud, che contiene circa 4 mila spettatori. Il teatro, già creato dai greci, è molto diverso da come viene poi vissuto dai romani. Innanzitutto i romani introducono il palcoscenico, per seconda cosa i greci facevano prevalentemente dramma, i romani invece facevano dramma e commedia. Infine, sempre dei romani è l’invenzione del biglietto di ingresso. Il biglietto dato all’ingresso corrispondeva ad un numero o ad un segno che si trovava sui posti. Non tutti i posti però erano assegnati, molti erano anche liberi. Se posso consigliare una foto da fare, andate fino in cima alle scalinate del teatro, la vista sulla città è bellissima. Nota dolente, il giorno dopo vi faranno male tutte le gambe 😛
A Jerash si trova anche il Tempio di Artemide, che ha una particolarità nelle colonne. Le colonne sono costituite da più pezzi. Il motivo di questa costruzione è dato dal fatto che la zona di Gerasa è sismica. Costruendo quindi le colonne non con un solo pezzo, ma con più pezzi tenuti fermi da un perno, la possibilità di caduta del tempio era più difficile.
Betania
La Betania e in particolare le rive del Giordano, sono il luogo della fonte battesimale di Gesù, un posto conosciutissimo se non altro per la sua storia. Qui Papa Francesco si è recato a far visita al sito solo il mese scorso, giugno 2014. Il sito, almeno per quanto mi riguarda, non è stato emozionante come descriveva la guida, ma ha avuto un senso andarlo a visitare, questo sicuramente.
La cosa più bella a mio avviso non è stata vedere il fonte battesimale dove, secondo gli scritti è stato battezzato Gesù Cristo, ma vedere le rive del fiume Giordano. Sulle rive del fiume che si possono vedere solo da questo sito – perché tutta la riva del fiume altrimenti è militarizzata e non ci si può avvicinare – ci si trova faccia a faccia con la riva dell’altra sponda, quella israeliana.
Monte Nebo
Nel 313 la religione del posto diventa la religione cristiana. Alcuni siti da questo momento acquisiscono una particolare importanza. Fra tutti il sito del Battesimo di Gesù Cristo, ma anche il Monte Nebo. Questo posto diventa subito importante perché qui è stato avvistato per l’ultima volta Mosè. La zona, anche chiamata Siyagha inizia ad essere visitata da diversi pellegrini, che fanno due tipi diversi di pellegrinaggio. Il primo pellegrinaggio è quello sulle orme di Mosè, il secondo è quello che parte da Gerusalemme, Betlemme e terra della Palestina con sosta al luogo del battesimo. Entrambi si fermavano al Monte Nebo.
Il Monte Nebo è un posto interessante per chi crede, ma anche per chi non è un fedele convinto. L’idea di trovarsi in questa zona, a dir poco storica, fa emozionare tutti. Soprattutto per il bellissimo panorama che si vede dall’alto dei suoi 800 metri sul livello del mare.