Tirolo in estate, dove andare per un viaggio in famiglia
L’estate l’ho sempre considerata la stagione perfetta per andare al mare, per stare spaparanzati sulla spiaggia a godersi il sole, un tuffo ogni tanto, libri da leggere, poche cose da fare, al massimo un salto al bar per il gelato. Poi è arrivato Giulio e l’estate è diventata tuttoquellochesipuòfareetoccareinspiaggia. Praticamente niente più lettino (ormai che lo prendo a fare ancora?), niente più bagno composto, sabbia addosso, castelli da fare, acqua da schizzare: l’estate di Giulio.
Questa estate però è stata davvero molto, molto calda e io che non amo esageratamente la montagna, forse perché ne ho avuta troppa da piccola (soprattutto in estate), forse perché mi piace stare al caldo al mare, quest’anno mi sono dovuta ricredere e passare 4 giorni in Tirolo.
Siamo partiti la mattina alle 7 da Rimini, arrivati a Kufstein alle 15 circa con due cambi di treno e tante ore seduti, ma ne è valsa comunque la pena. Vi dico subito che 4 giorni non bastano, ma se avete solo quelli, quattro giorni sono abbastanza per rigenerarsi un pochino. Certo, per fare delle belle camminate una settimana sarebbe l’ideale, per svegliarsi ogni giorno con il buonumore mentre da casa i parenti vi dicono che le temperature hanno sfiorato i 40°C, allora Kufstein è la vostra destinazione.
Vi dico solo che una mattina ci siamo svegliati con la nebbia! Non potete capire l’aria frizzantina che sentivamo la sera e la mattina presto entrare dalla finestra quando ancora stavamo sotto il piumone nel letto (sì, perché dormivamo con il piumone e accendevamo il camino elettrico la sera, che goduria!).
Camminate per tutta la famiglia
Impossibile parlare di Tirolo e di montagne, senza parlare di camminate. Certo, assieme alle camminate ci sono anche i rifugi e quindi si mangia (anche), ma sono le camminate che ti permettono di mangiare senza sentirti troppo in colpa e allora vediamo quali fare in questa zona.
L’unica camminata che abbiamo fatto (4 giorni non sono tanti) è stata verso il Kaisergebirge. Con la seggiovia dovevamo arrivare fino al Weinbergerhaus e dopo due seggiovie da 20 minuti circa l’una e una camminata da 10 minuti saremmo arrivati al rifugio che a quanto dicono ha una vista eccezionale. Peccato non essere arrivati fino in cima. Sì, peccato perché non avevo mai sperimentato la seggiovia in compagnia di Giulio, da sola sì e mi aveva un po’ terrorizzata (solo salita), ma con Giulio mai. La prima seggiovia mi ha messo parecchia ansia, l’idea di dovermelo tenere stretto perché altrimenti sarebbe scivolato giù (cosa impossibile dato che era anche nella fascia) mi ha paralizzata dalla paura e così dopo la prima seggiovia siamo scesi, perdendoci così lo spettacolo dalla cima, 1300 metri circa, ma regalandomi un po’ più di serenità.
Devo dire che non ci è andata comunque male. Un bel pranzo al rifugio e una bella camminata in discesa per raggiungere a piedi l’inizio della seggiovia. Un’ora di sentieri, boschi, aria buona, splendide vedute sulla cittadina di Kufstein. Chissà, forse la prossima volta arriverò fino in cima!
Dove dormire a Kufstein
Potrei consigliarvi di dormire direttamente nella cittadina di Kufstein, bellissima e con tante cose da fare e da vedere la sera, come il curioso Stollen 1930, dove si trovano ad oggi oltre 800 tipi di gin (entrato nel Guinees dei Primati per questo nel 2014 con circa 500 gin in vendita) e dove i camerieri di vestono come negli anni del proibizionismo americano (anni ’30 appunto) e gli interni sono memorabili. Doveste però scegliere di alloggiare proprio a Kufstein, e nel qual caso vi consiglierei il Boutique Hotel Träumerei davanti allo Stollen 1930, e in questo caso vi perdereste i magnifici paesaggi da cartolina delle colline e delle montagne ad appena 20 minuti dalla città. Sto parlando di Hinterthiersee, letteralmente dietro Thiersee, che si trova ad appena 10k da Kufstein e dove ho alloggiato io.
A Hinterthiersee si trova l’Hotel Frohnatur a conduzione familiare, la mamma della signora è italiana e per la precisazione pugliese, il proprietario invece è austriaco. Assieme hanno tre bambine e questo è uno dei motivi per cui ve lo consiglio, tutto l’Hotel è pensato per le famiglie e per i bambini. Sarà che l’Austria e il Tirolo da questo punto di vista sono luoghi virtuosi, ma davvero questa struttura mi ha trasmesso serenità e accoglienza famigliare, facendomi sentire come non mi sentivo da tempo.
Del Frohnatur ci sarebbe tanto da dire e vedo di non perdermi niente. Essendo in 3 adulti e un bambino, abbiamo preso l’appartamento all’ultimo piano, con due camere e due bagni, salotto con camino elettrico e grande terrazzo che dava sul retro dell’albergo. L’Hotel offre ai propri ospiti solo la prima colazione, molto ricca, salata e dolce, con tanti piatti fatti da loro e prodotti del territorio. Non mancano latte, cereali di ogni tipo sfrutta secca, prosciutto e speck, tanti tipi di pane, dal dolce al pane salato con sale grosso, pane con i cereali, formaggi, yogurt, sia in barattolo che al cucchiaio, diversi succhi di frutta tra cui succo di mirtilli e succo di mela, marmellata e miele del posto e tanto altro ancora.
L’Hotel ha tre piani e su ogni piano c’è una cucina per chi vuole cenare o pranzare senza dover uscire. Il Frohnatur infatti propone solo la colazione, non il pranzo o la cena che sono invece a discrezione degli ospiti. Nelle cucine ad ogni piano si trovano frigo, fornelli, lavello, un tavolo e sedie. Chi decide di cucinare qui può fare spesa al supermercato vicino all’Hotel, cucinare e poi lavare con i prodotti messi a disposizione dalla direzione. Non solo, il frigorifero infatti è pieno di bevande e secondo la filosofia dell’honesty kitchen è possibile prendere quello che si vuole, segnando poi a penna su un foglio posto sopra l’hotel il numero della camera e le bevande prese. Il tutto verrà poi saldato al check out.
Dimenticato, il Frohnatur ha anche una bella piscina, la sauna e il bagno turco. Inoltre dietro l’Hotel si trova un laghetto artificiale dove è possibile fare il bagno, giochi per i bambini, molti anche sul davanti dell’Hotel dove ci sono anche diversi animali, e due barbecue, per chi preferisce cucinare e mangiare fuori, dato che ci sono tanti tavoli e sedie per tutti gli ospiti.
Dove mangiare a Kufstein
Dove e cosa mangiare a Kufstein! Innanzitutto vi indico l’Hotel e il Bar di cui vi parlavo prima, sì perché oltre all’Hotel, la struttura offre dall’altro lato della strada, sia lo Stollen 1930 (il bar), sia il ristorante Wirtshaus e Steakhouse. Se vi trovate a Kufstein per visitare il bellissimo Castello, o ascoltare l’organo esterno più grande al mondo (che suona ogni giorno, estate e inverno, dal vivo alle 12), pranzate o cenate in questo luogo, ne varrà la pena.
Se invece deciderete di prenotare a Hinterthiersee e magari proprio nell’Hotel in cui ho alloggiato io, dove appunto non offrono la cena, potete stare comunque certi di trovare ottimi posti in cui mangiare. Tra questi vi consiglio la cucina del Thierseerhof, un hotel a pochi passi dal Frahnatur, molto elegante e in cui troverete piatti curati a puntini. Oppure vi consiglio la cucina dell’Hotel Thaler, se possibile ancora più vicino al Frahnatur. Mentre nel primo Hotel sono capitata durante una serata a menù fisso, nel secondo ho potuto ordinare alla carta e ho trovato dei piatti molto buoni e locali.
Il posto in cui ho mangiato meglio in assoluto però, oltre al Wirtshaus e Steakhouse di Kufstein, è il Gasthof Schneeberg, una carne incredibile, credo tra le migliori mangiate in vita mia, dei loro pascoli, e un servizio e un ambiente familiare che mi sono rimasti nel cuore. Qui purtroppo non parlano italiano ne inglese, solo tedesco e un po’ di spagnolo, ma se vi intendete, credetemi farete la migliore cena del vostro soggiorno in Tirolo.
Passiamo alla parte più interessante, cosa si mangia in Tirolo?
Ovviamente i canederli, provati sia in versione gorgonzola e spinaci (unici!) che in versione con brodo e speck. Provati anche gli spätzle, gnocchetti di farina integrale cin formaggi di malga. Provato lo strudel di mele e i distillati di vario gusto. Infine, il mio preferito di sempre rimane il succo di mela, che bevevo a colazione, pranzo e cena, un gusto delicato che mi ha letteralmente fatta innamorare del Tirolo.