Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze
La Cattedrale di Santa Maria del Fiore è stata iniziata con la deposizione della prima pietra l’8 settembre 1296 e terminata nel 1436 con la fine della costruzione della cupola. Il Battistero è stato il primo ad essere realizzato dell’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze, lo stile è quello romanico fiorentino, tipico a due marmi. La forma del battistero è ottagonale e il numero 8 richiama l’ottavo giorno, il giorno dedicato al cristo risorto.
Cattedrale Santa Maria del Fiore
La Cattedrale vista dall’esterno è in pieno stile neo gotico con marmi di diverso colore. Il marmo bianco ricorda la fede, il verde la speranza e il rosa la carità. Lo stile neogotico della facciata è dedicato alla vita della Madonna e a Gesù. Il fiore che si vede infatti nella facciata davanti è un richiamo al Gesù e a Firenze.
La Cattedrale vista prima da dentro e poi da fuori è davvero molto differente. L’interno è semplice e povero, quasi spoglio con un richiamo alla vita spirituale, l’esterno invece richiama la vita terrena, quella più materiale. All’interno della Cattedrale di Firenze si trova l’orologio di Paolo Uccello del 15° secolo, dove qui per la prima volta si vede la tecnica della prospettiva. La particolarità inoltre di questo orologio è la lancetta dorata, una sola, che segna il tempo. La lancetta si muove in senso antiorario e segue l’ora del tramonto, l’ora dell’ave maria. L’orologio è comunemente legato alla vita terrena ed è strano ritrovarlo in una chiesa.
In una chiesa di solito i trovano decorazioni a carattere religioso, ma la cattedrale di Firenze aveva anche un carattere civile e si voleva rappresentare anche persone che avevano aiutato Firenze, ecco il perché di diverse rappresentazioni non del tutto religiose. Tra queste si trova anche Dante, tra l’altro il primo dipinto su tela.
Cupola di Santa Maria del Fiore
Tra il 1420 e il 1435 venne affrescata la cupola, circa 36mila tonnellate complessive di peso. L’affresco della cupola rappresenta il giudizio universale, con il paradiso, il purgatorio e l’inferno. a dipingere la cupola sono il Vasari nel 1752, mentre nel 1759 inizia Zuccari. Il primo dipinse con la tecnica dell’affresco, mentre il secondo con la pittura a secco. La prima tecnica era più lenta ma più duratura, mentre la seconda più veloce ma si deteriorava anche più in fretta.
In cima alla cupola si trova la lanterna che permette il passaggio della luce e rappresenta così anche il passaggio della fede. In cima alla cupola ci sono 24 nicchie che sembrano scolpite ma sono dipinte, sono i vegliardi dell’apocalisse. Sotto poi ci sono gli angeli e sotto Dio Padre in Gloria. Alla sua sinistra c’è un angelo che gli pone una spada e con la mano sinistra la rifiuta, il giudizio ormai è compiuto.
Poi ci sono Adamo ed Eva e la madonna. Nella nuvola sotto ci sono le tre virtù teologali che si riconoscono dai colori delle vesti. Continuando a guardare l’affresco si trova una collina che è la rappresentazione del purgatorio in due scene. La prima è la donna spogliata e rivestita e poi incoronata che rappresenta la chiesa che così diventa chiesa trionfale. Poi c’è la rappresentazione del tempo, le stagioni e la clessidra che richiamano il tempo presente e futuro e alla fine la morte e la vita di nuovo. Nell”inferno infine ci sono le caricature di persone realmente esistite all’epoca del Vasari.
Sacrestia di Santa Maria del Fiore
In fondo alla Cattedrale si trova la Sacrestia vecchia, la prima ad essere realizzata tra il 1432 e il 1435. La Sacrestia non è visibile a tutti, anzi a nessuno e in nessuna occasione, ma sono riuscita a vederla grazie all’Opera Duomo di Santa Maria del Fiore che mi ha invitato per una splendida giornata. La Sacrestia viene realizzata per cambiarsi e per le funzioni religiosi. Viene realizzata all’interno dei tamburi ottagonali che sorreggono la cupola, ecco perché si trovano all’interno della sacrestia diverse crepe a causa della cupola.
Nel 1435 si da un arredo alla Sacrestia per utilizzarla a pieno e viene “arredata” utilizzando la tecnica della tarsia ligna. Come funziona questa tecnica? In pratica il legno usato in questo caso è il noce, si scava e si disegna con tecnica precisissima e leggerissima e si tolgono dei pezzetti di legno, poi si riempiono questi segmenti con altri pezzi di legno di un altro colore e un altro legno ovviamente.
Per fare questo sono state usate 7 tipologie di legno, tra cui il legno calamatrice. Si utilizza qui la tecnica della prospettiva per inserire gli oggetti nello spazio e la decorazione della Sacrestia termina nel 1469.
Nella Sacrestia di Santa Maria del Fiore, per dare dei riferimenti storici si è rifugiato Lorenzo il Magnifico durante la congiura dei pazzi. Il fratello Giuliano, rimasto fuori, è stato ucciso
Campanile di Santa Maria del Fiore
Nel 1333 – 1334 il campanile viene iniziato da Giotto, mentre nel 1349 viene finito da Francesco Talenti. Tipico del periodo gotico il campanile è decorato dalle bifore e poi dalle trifore a salire. Le formelle romboidali e le losanne qui rappresentano quello che l’uomo doveva fare per raggiungere la salvezza. Vengono qui rappresentate le arti e i mestieri e quello che influenza i lavori dell’uomo come i pianeti e il tempo.
Cupola di Santa Maria del Fiore
Per raggiungere la Cupola di Santa Maria del Fiore, bisogna salire 463 scalini. Ve lo devo dire, non sono facili, ma ne vale la pena.
Le cupole di Santa Maria del Fiore di Firenze sono due, una interna e una esterna. Le due cupole sono tenute insieme da costoloni in marmo bianco, in totale 24. Per costruire le cupole vengono usati i mattoni con la tecnica a spina pesce. Quello verticale punta l’asse centrale della cupola. Grazie ai mattoni a spina di pesce che si incastrano perfettamente, non si ha bisogno di altri collanti che in realtà avrebbero solo appesantito la struttura. Vengono inoltre aggiunte 4 catene, in pietra serena, non in ferro, un materiale adatto ad attenuare la pesantezza.
Grazie a queste tecniche si è riusciti a creare una cupola circolare che posa sulla base ottagonale e così non c’è stato il bisogno nemmeno di usare la centina, la base in legno che tra l’altro si sarebbe spezzata per il peso.
Museo di Santa Maria del Fiore
La Pietà di Michelangelo viene iniziata nel 1547 e terminata nel 1555. Durante il lavoro, Michelangelo, abbandona tutto perché trova un’imperfezione nella grana del marmo e alla fine prende a martellate la scultura. Abbandona la scultura che viene acquistata da un signore di Roma che incarica il Calcagni di completarla. Sarà proprio il Calcagni ad aggiungere la quarta figura, a sinistra. La Pietà è un’opera che viene fatta originariamente da Michelangelo per metterla sulla sua tomba dove però in realtà non finirà mai.
A rappresentare Michelangelo nell’opera La Pietà è Nicodemo. Come mai proprio lui? Nicodemo era un fariseo e scultore come Michelangelo. Michelangelo era credente ma contro la chiesa dell’epoca e così la sofferenza della fede lo accomuna a Nicodemo, tanto che in lui si identificò in quest’opera. Tutti i personaggi qui sono atti nella stessa azione, il sostegno e la sofferenza.
La Pietà rimane a Roma fino al1688 e poi torna a Firenze.
La Porta del paradiso
La Porta del Paradiso, è la porta che si trovava nel Battistero di Firenze e che oggi si trova al Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Come mai si trovava? A causa della violentissima alluvione che si abbattè su Firenze. La porta venne realizzata tra il 1425 e il 1452 gli stessi che ci vollero dopo l’alluvione per restaurarla. La porta era così mal ridotta che dovettero creare nuovi strumenti per restaurarla e oggi si trova nel Museo sotto azoto affinché la porta non si deteriori.
La porta è stata da Ghiberti, nel periodo rinascimentale. La porta è composta da un pannello con dieci pannelli quadrati dove vengono ricreate le scene del vecchio testamento. Ghiberti utilizza la tecnica della prospettiva e la tecnica dello schiacciato alto e basso rilievo. Come li realizza? Con la tecnica della cera persa. Ghiberti modella in terracotta quello che vuole rappresentare, lo riveste di cera poi lo ricopro con una conchiglia di terracotta forata e ricopre il tutto con del bronzo caldo che scioglie la cera all’interno della conchiglia senza però toccare la cera ovviamente. Il modellino che ne veniva fuori si prendeva e si perfezionava a mano. Infine sopra si dorava a mercurio.
La porta rimarrà nel battistero fino al 1966 e poi tolta per essere restaurata. Chiamata poi Porta del Paradiso da Michelangelo.
Battistero
Il Battistero è stato costruito tra il quarto e il quinto secolo e all’interno si trova una tarsia marmorea nel pavimento. Spoglio fuori e ricco dentro. Le influenze dal mondo orientale che si ripresentano qui anche con la geometria sono davvero visibili. In tanti spesso tralasciano il Battistero preferendo invece la Cattedrale, ecco, vi assicuro che il Battistero è un gioiello che non potete proprio mancare.
La parte più antica del Battistero è una ruota dello zodiaco che si trova anche a San Miniato al Monte. La ruota dello zodiaco si trova in un luogo di culto e quindi di chiesa, per lo stesso motivo per cui tante cose non di chiesa si trovano nella Cattedrale, perché anche il battistero era un edificio civile e non soltanto religioso. Avvenivano qui gli incontri della città di Firenze.
Nel Battistero si trova anche la tomba dell’antipapa 23esimo. Il Baldassarre Fossa. L’antipapa a Firenze era molto amico della famiglia Medici e viene sepolto nel 1415 qui ma non per un motivo religioso, solo di amicizia, ecco perché in realtà anche questa sepoltura non è da considerare a carattere religioso. Il sarcofago venne realizzato Donatello.
La parte alta della cupola viene realizzata dagli artisti veneziani che vengono a Firenze a insegnare la tecnica del mosaico che a Firenze non era conosciuta. Qui le rappresentazioni sono naturalistiche. Coppie di animali che mangiano foglie. La parte più importante è quella del giudizio universale. Un cristo seduto non su una nuvola come nella Cattedrale ma su un arcobaleno circolare. Una mano in su per accogliere i santi nel paradiso e una giù per scacciare i dannati nell’inferno. Un giudizio universale in piena funzione.
Nella parte alta del Battistero si trovano i posti dove sedevano le matrone. Le decorazioni qui sono in pasta vitrea sopra la quale si mette una lamina dorata. Dante è stato battezzato qui dentro, ne parla anche nella divina commedia. Anche qui si trova la doppia cupola. La prima domenica del mese alcuni bambini vengono ancora battezzati.
Tutte le foto sono di Giuseppe Trisciuoglio
Grazie alla giornata passata assieme a Opera Duomo Firenze